1,2 milioni per l’Archivio di Stato di Biella

BIELLA - Anno nuovo, vita nuova. Il detto pare calzare a pennello, per l'Archivio di Stato di Biella. L'inizio del 2016 ha portato una buona notizia per la culla della memoria documentaristica locale, oggi con sede in via Arnulfo.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, altrimenti noto come Mibact, ha infatti approvato il programma triennale degli investimenti per il patrimonio, che contiene 241 interventi in tutta Italia. Di questi, 16 sono importanti progetti disseminati in Piemonte, dalla valorizzazione del sito Unesco dei Sacri Monti di Varallo ai lavori a Palazzo Carignano a Torino, per fondi pari a 11,5 milioni di euro, su un totale di 300 milioni. E uno si trova a Biella, e riguarda appunto l'Archivio di Stato, al quale saranno destinati 1 milione 200mila euro. Il fine indicato: “dismissione deposito sussidiario in locazione passiva”.
Per capire di cosa si tratta, occorre sfogliare la storia dell'Archivio di Biella. E riandare agli anni Novanta, quando è stato completato un primo lotto della struttura in via Arnulfo, palazzina uffici e una parte di deposito: era il 1995. Il 1998 ha sancito il trasferimento dalla vecchia sede di Palazzo Cisterna all'attuale, ma la nuova sistemazione è rimasta da quel momento incompleta: mancavano, e mancano ancora oggi, gli altri depositi sotterranei.
Contro i quali hanno “remato” tagli ai finanziamenti e problemi nel corso degli scavi, dovuti al ritrovamento di una cisterna (prima il luogo era occupato da un lanificio), e alla relativa fase di bonifica. «Copertura finita, è dal 2010 che aspettiamo una novità - racconta soddisfatta la direttrice, Graziana Bolengo - Nel 1998, è stato preso in affitto un magazzino nell'ex fabbrica Chiorino, in via Triverio. Lì custodiamo i due terzi dei documenti, per 6 chilometri di scaffali ». Ma il demanio intende dismettere le locazioni passive, e questa vedrà la fine entro il 2018. La congiuntura favorevole, complice il Mibact, permetterà di unire l'incompiuto. Graziana Bolengo: «Avremo, con i depositi sotterranei, 12 chilometri di scaffali, il doppio. Si potrebbe ridefinire la gestione archivi: noi curiamo già quello del Comune, potremmo farlo anche per quello della Provincia di Biella». Accreditati i fondi, attraverso il segretariato regionale o la Soprintendenza, con il progetto già pronto (comprende solo impianti e rifiniture) e un avvio entro quattro mesi, il 2018 potrebbe mettere fine alla travagliata storia dell'Archivio di Stato biellese.
Giovanna Boglietti
BIELLA - Anno nuovo, vita nuova. Il detto pare calzare a pennello, per l'Archivio di Stato di Biella. L'inizio del 2016 ha portato una buona notizia per la culla della memoria documentaristica locale, oggi con sede in via Arnulfo.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, altrimenti noto come Mibact, ha infatti approvato il programma triennale degli investimenti per il patrimonio, che contiene 241 interventi in tutta Italia. Di questi, 16 sono importanti progetti disseminati in Piemonte, dalla valorizzazione del sito Unesco dei Sacri Monti di Varallo ai lavori a Palazzo Carignano a Torino, per fondi pari a 11,5 milioni di euro, su un totale di 300 milioni. E uno si trova a Biella, e riguarda appunto l'Archivio di Stato, al quale saranno destinati 1 milione 200mila euro. Il fine indicato: “dismissione deposito sussidiario in locazione passiva”.
Per capire di cosa si tratta, occorre sfogliare la storia dell'Archivio di Biella. E riandare agli anni Novanta, quando è stato completato un primo lotto della struttura in via Arnulfo, palazzina uffici e una parte di deposito: era il 1995. Il 1998 ha sancito il trasferimento dalla vecchia sede di Palazzo Cisterna all'attuale, ma la nuova sistemazione è rimasta da quel momento incompleta: mancavano, e mancano ancora oggi, gli altri depositi sotterranei.
Contro i quali hanno “remato” tagli ai finanziamenti e problemi nel corso degli scavi, dovuti al ritrovamento di una cisterna (prima il luogo era occupato da un lanificio), e alla relativa fase di bonifica. «Copertura finita, è dal 2010 che aspettiamo una novità - racconta soddisfatta la direttrice, Graziana Bolengo - Nel 1998, è stato preso in affitto un magazzino nell'ex fabbrica Chiorino, in via Triverio. Lì custodiamo i due terzi dei documenti, per 6 chilometri di scaffali ». Ma il demanio intende dismettere le locazioni passive, e questa vedrà la fine entro il 2018. La congiuntura favorevole, complice il Mibact, permetterà di unire l'incompiuto. Graziana Bolengo: «Avremo, con i depositi sotterranei, 12 chilometri di scaffali, il doppio. Si potrebbe ridefinire la gestione archivi: noi curiamo già quello del Comune, potremmo farlo anche per quello della Provincia di Biella». Accreditati i fondi, attraverso il segretariato regionale o la Soprintendenza, con il progetto già pronto (comprende solo impianti e rifiniture) e un avvio entro quattro mesi, il 2018 potrebbe mettere fine alla travagliata storia dell'Archivio di Stato biellese.
Giovanna Boglietti