“Furbetti del cartellino”, “assolto” il dirigente

BIELLA - La commissione disciplinare del Comune di Biella ha concluso il suo lavoro in merito alla vicenda dei “Furbetti del cartellino”, vagliando anche la posizione del dirigente del settore lavori pubblici, Graziano Patergnani, come richiesto dalle organizzazioni sindacali che attendevano provvedimenti disciplinari anche nei confronti del dirigente per eventuali omessi controlli sulle uscite ingiustificate di alcuni dipendenti. Ebbene, il lavoro si è concluso e non sono state rilevate responsabilità da parte del dirigente competente.
Una decisione che non è proprio andata giù al settore Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil che nella giornata di ieri hanno diramato un duro comunicato contro la giunta guidata dal sindaco Marco Cavicchioli. «Come volevasi dimostrare - si legge nel documento -. Per la giunta Cavicchioli esistono figli e figliastri. A fine settembre 33 dipendenti del Comune di Biella sono accusati a vario titolo per truffa in danno dello Stato, peculato e falso. A metà ottobre, durante un incontro sulla vicenda, il sindaco promette che dopo i dipendenti si interverrà anche sulla dirigenza. L’indagine ha il suo corso e, dal punto di vista disciplinare, il Comune di Biella attiva le procedure sanzionando alcuni dipendenti (il numero da 33 è sceso considerevolmente). Questi sono i figliastri». Poi si legge ancora: «Il dirigente responsabile del settore nel quale sono avvenuti i comportamenti dei dipendenti sanzionati non viene minimamente toccato. La vicenda ha dell’incredibile. Infatti o non sapeva quello che succedeva e quindi va perseguito per omessa vigilanza oppure sapeva, ha taciuto e va perseguito ugualmente. Un pugno in faccia alla dignità dei “semplici” lavoratori del Comune di Biella, che ogni giorno operano onestamente per fornire i migliori servizi ai cittadini. Forte con i deboli e debole con i forti». Insomma, una vicenda che sembrava chiusa dopo le prime decisioni della commissione disciplinare e che ora si riapre con la posizione dura e polemica del sindacato.
Enzo Panelli
BIELLA - La commissione disciplinare del Comune di Biella ha concluso il suo lavoro in merito alla vicenda dei “Furbetti del cartellino”, vagliando anche la posizione del dirigente del settore lavori pubblici, Graziano Patergnani, come richiesto dalle organizzazioni sindacali che attendevano provvedimenti disciplinari anche nei confronti del dirigente per eventuali omessi controlli sulle uscite ingiustificate di alcuni dipendenti. Ebbene, il lavoro si è concluso e non sono state rilevate responsabilità da parte del dirigente competente.
Una decisione che non è proprio andata giù al settore Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil che nella giornata di ieri hanno diramato un duro comunicato contro la giunta guidata dal sindaco Marco Cavicchioli. «Come volevasi dimostrare - si legge nel documento -. Per la giunta Cavicchioli esistono figli e figliastri. A fine settembre 33 dipendenti del Comune di Biella sono accusati a vario titolo per truffa in danno dello Stato, peculato e falso. A metà ottobre, durante un incontro sulla vicenda, il sindaco promette che dopo i dipendenti si interverrà anche sulla dirigenza. L’indagine ha il suo corso e, dal punto di vista disciplinare, il Comune di Biella attiva le procedure sanzionando alcuni dipendenti (il numero da 33 è sceso considerevolmente). Questi sono i figliastri». Poi si legge ancora: «Il dirigente responsabile del settore nel quale sono avvenuti i comportamenti dei dipendenti sanzionati non viene minimamente toccato. La vicenda ha dell’incredibile. Infatti o non sapeva quello che succedeva e quindi va perseguito per omessa vigilanza oppure sapeva, ha taciuto e va perseguito ugualmente. Un pugno in faccia alla dignità dei “semplici” lavoratori del Comune di Biella, che ogni giorno operano onestamente per fornire i migliori servizi ai cittadini. Forte con i deboli e debole con i forti». Insomma, una vicenda che sembrava chiusa dopo le prime decisioni della commissione disciplinare e che ora si riapre con la posizione dura e polemica del sindacato.
Enzo Panelli