Coldiretti: "Riparte la caccia, situazione era insostenibile"
"La condizione venutasi a creare non solo danneggia i nostri produttori agricoli, ma mette a rischio la sicurezza stradale dei cittadini"
Coldiretti: "Riparte la caccia, situazione era insostenibile".
"Le continue sollecitazioni sono servite e riprende la caccia, anche al di fuori del proprio Comune di residenza, per contenere i danni provocati alle colture e per preservare l’incolumità dei cittadini", lo annunciano i presidenti di Coldiretti Novara - Vco e Vercelli - Biella, Sara Baudo e Paolo Dellarole. La decisione è arrivata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale che ha permesso di riprendere l’attività venatoria.
"Il governatore, Alberto Cirio, ed il vice presidente, Fabio Carosso, hanno recepito le sollecitazioni degli agricoltori per una situazione ormai insostenibile. La possibilità di poter svolgere, anche in Piemonte, l’attività venatoria oltre i confini del proprio comune, costituisce un’importante apertura considerando l’incontrollata proliferazione degli animali selvatici, con il numero dei cinghiali in continuo aumento sul nostro territorio. Un problema accresciuto anche dal lungo periodo durante il quale la caccia è stata sospesa", spiega Dellarole.
“A questo punto è necessario venga prolungato, attraverso una modifica all’attuale calendario venatorio, il periodo durante il quale l’attività di prelievo, sia da parte delle squadre autorizzate sia dei cacciatori singoli, possa essere svolta e che vengano messi in atto i piani di controllo. La condizione venutasi a creare, come da tempo denunciamo, infatti, non solo danneggia i nostri produttori agricoli, ma mette a rischio la sicurezza stradale dei cittadini. Inoltre ricordiamo che i cinghiali possono essere veicolo della Peste Suina Africana, motivo per cui è ancora più urgente e necessario mettere in atto tutte le misure possibili, anche straordinarie, per fronteggiare quanto sta avvenendo che va ad aggravare la crisi, dovuta all’emergenza sanitaria, che già stanno vivendo le imprese”.