l'appello del governatore

Ricongiungimento familiare a Natale, Cirio scrive a Conte. Citato anche il Biellese. Ecco la lettera

Nella lettera è citato anche il Biellese, nello specifico il piccolo comune di Rosazza,  (BI) con una densità di 10 abitanti per kmq

Ricongiungimento familiare a Natale, Cirio scrive a Conte. Citato anche il Biellese. Ecco la lettera
Pubblicato:

Ricongiungimento familiare a Natale. Cirio scrive a Conte, citato anche il Biellese. Ecco la lettera.

Ricongiungimento familiare a Natale. Cirio scrive a Conte

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha appena inviato all'attenzione del presidente del Consiglio Conte, per chiedere l’autorizzazione al ricongiungimento familiare nel periodo natalizio (25/26 dicembre e 1 gennaio).Nella lettera è citato anche il Biellese, nello specifico il piccolo comune di Rosazza (BI) con una densità di 10 abitanti per kmq.

Si tratta, sottolinea il presidente Cirio, non solo di una esigenza di giustizia e buonsenso per un territorio che ha quasi il 90% dei propri Comuni di piccole dimensioni demografiche, ma anche di ttutela della fragilità dei nostri anziani di fronte al peso della solitudine.

La nota è firmata anche dal vicepresidente della Regione con delega agli Enti Locali Fabio Carosso e dai Rappresentanti delle principali Associazioni degli Enti Locali del territorio piemontese (Anci, Anpci, Uncem, Upi e Ali).

Ecco la lettera:

​"Gentile Presidente,

mi rivolgo direttamente a Te al fine di sottoporre alla Tua attenzione la necessità di una modifica al Decreto Legge 158 del 2 dicembre scorso e, di conseguenza, al DPCM entrato in vigore il 3 dicembre. Mi riferisco, in particolare, alla possibilità di spostamento per un ricongiungimento familiare per le persone che sono residenti nei piccoli Comuni del Piemonte nei giorni delle festività natalizie, per i quali sono state previste restrizioni particolarmente rigide il 25/26 dicembre e 1 gennaio.

Come sai, Presidente, il Piemonte è una regione in cui la presenza di Comuni di piccole dimensioni demografiche rappresenta la stragrande maggioranza dei municipi: sono 1046, infatti, i Comuni nei quali la popolazione è al di sotto dei 5000 abitanti, vale a dire oltre l’88% del totale (1181 Comuni).

Sono 571 i Comuni al di sotto dei 1000 abitanti, soprattutto nelle zone montane e collinari, che qui in Piemonte rappresentano circa il 70% dell’intero territorio regionale.

Comprenderai, quindi, quanto sia grande il sentimento di scoramento che numerosissimi cittadini stanno vivendo – e mi stanno dimostrando – relativamente alle misure restrittive previste per le prossime festività. È spontaneo, infatti, il metro di paragone con le grandi città: uno spostamento da Roma nord a Roma sud è di circa 20 km, ed è così per tutte le grandi città d’Italia.

In molte aree piemontesi, invece, l’arco di 20 km ricomprende una vera e propria costellazione di Comuni, una sorta di “città diffusa” che non raggiunge la densità demografica delle metropoli, ecco alcuni esempi: Balme (TO) ha una densità di meno di 2 ab/kmq, Entracque (CN) di 5,30 ab/kmq, Rosazza (BI) di 10 ab/kmq, Macugnaga e Formazza (VCO) rispettivamente di 5,40 e 3,40 ab/kmq, Castellazzo Novarese (NO) di 30 ab/kmq, Carcoforo (VC) di 3 ab/kmq, Roccaforte Ligure (AL) di 6 ab/kmq e Roccaverano (AT) di 13 ab/kmq.

La sofferenza che crea la solitudine, la lontananza dai propri affetti si è acuita con l’andamento dell’epidemia e sta divenendo una triste peculiarità per alcune zone del Paese. Chi vive nei piccoli Comuni non riesce a comprendere perché sia impossibile spostarsi di pochi chilometri per raggiungere i propri cari al fine di celebrare il Natale in famiglia. E, a questo proposito, sono numerose le statistiche che ci raccontano quanto si sta verificando e che mi viene evidenziato, quotidianamente, da Sindaci ed Amministratori locali, soprattutto per quanto riguarda le persone più anziane: l’ISTAT ci dice che tra le persone sopra i 75 anni che vivono sole ed hanno figli, il 56,4% è abituato a vederli giornalmente e sono numerosissimi i casi nei quali la distanza è rappresentata da un confine amministrativo che, in tanti piccoli paesi, divide la stessa borgata.

Per questo, caro Presidente, mi rivolgo a Te dopo essermi confrontato con le Associazioni degli Enti Locali (UNCEM, ANPCI, ANCI, UPI, ALI) la cui condivisione troverai in firma.

La nostra richiesta è quella di voler ulteriormente approfondire quanto illustrato, al fine di individuare regole maggiormente corrispondenti, e comprensibili, per le realtà locali che ti ho descritto, a partire dal consentire la possibilità di spostamento per un ricongiungimento familiare nel raggio nella propria vallata alpina o appenninica e all’interno di omogenee aree geografiche del nostro territorio, nei giorni 25/26 dicembre e 1 gennaio

Presidente, sai bene quanto io abbia improntato la mia azione di gestione di questa crisi ai principi di prudenza e di precauzione ma sono convinto che esista la possibilità di accogliere le nostre istanze nella salvaguardia della salute generale. Si tratta, infatti, di misure equilibrate e di buon senso, che non precludono la sicurezza e ci permettono di tutelare un altro aspetto fondamentale che è il benessere psicofisico delle persone più fragili e di chi rimane solo; è in quest’ottica che Ti chiedo di voler prendere in considerazione quanto ho esposto.

Confidando nelle Tue valutazioni, Ti ringrazio e porgo un saluto cordiale".

Sulla faccenda interviene anche il consigliere regionale Michele Mosca:

 “Come annunciato - scrive il consigliere regionale biellese per Lega -  condividendo quanto già richiesto nei giorni scorsi dalla Lega e da Matteo Salvini, il Governatore Cirio ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Conte per chiedergli di modificare il decreto dello scorso 2 dicembre e di conseguenza Il DPCM che nelle giornate del 25 e 26 dicembre e del 1° gennaio vieta gli spostamenti tra comuni.

Il Piemonte è una regione che conta poco meno di 1200 comuni, di questi quasi il 90% è sotto i 5000 abitanti e tra di essi 571 ne contano meno di 1000, in particolare anziani o persone che vivono da sole, il difficile periodo che stiamo vivendo viene maggiormente acuito dall’approssimarsi delle festività natalizie che sono tradizionalmente occasione di riunione intorno al focolare domestico.

Privare le persone anche di questa gioia è veramente incomprensibile se si pensa ad esempio che per spostarsi all’interno di una grande metropoli si percorrono anche più di 20 chilometri, distanza ben maggiore di quanto serve per spostarsi da un comune all’altro della nostra Provincia.

Accolgo pertanto con soddisfazione la richiesta del Governatore,sottoscritta dal Vice Presidente Carosso con delega agli Enti Locali e alla Montagna, nonchè da tutte le Associazioni degli Enti Locali piemontesi volta a chiedere al Governo la possibilità di effettuare spostamenti per ricongiungimenti familiari nel raggio della propria vallata e in aree geografiche omogene per queste giornate tradizionalmente trascorse in famiglia con i propri cari.

Auspico che anche a Roma voglia prevalere il buonsenso e si permetta a tutti i cittadini, che da parte loro sono chiamati alla responsabilità, di trascorrere qualche ora di serenità dimenticando quanto è accaduto in questi mesi segnati dalla pandemia”.

Seguici sui nostri canali