il caso

Telefoni ai detenuti nascosti negli stivali

Trovati dagli agenti in servizio al controllo dei pacchi che devono essere consegnati ai detenuti.

Telefoni ai detenuti nascosti negli stivali
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Telefoni ai detenuti nascosti negli stivali. Trovati dagli agenti in servizio al controllo dei pacchi che devono essere consegnati ai detenuti.

Telefoni ai detenuti nascosti negli stivali

La situazione è critica nel carcere di viale dei Tigli per l’esiguo numero di agenti penitenziari e, in proporzione, un numero elevato di detenuti. Non passa giorno che non si registrino episodi di sopraffazione e di violenza nei confronti degli agenti che devono affrontare turni impossibili e situazioni al limite della sopportazione. Senza contare che l’attuale direttrice, Tullia Ardito, il cui impegno è riconosciuto anche dalle rappresentanze sindacali, sta gestendo oltre al carcere di Biella anche quello di Novara per colpa della carenza di figure dirigenziali nel contesto dell’amministrazione penitenziaria piemontese.

Telefoni intercettati

Ciò nonostante, l’altro giorno gli attenti agenti in servizio al controllo dei pacchi che devono essere consegnati ai detenuti, hanno messo a segno un brillante risultato: sono riusciti ad intercettare e a recuperare tre micro telefoni cellulari che erano stati nascosti, con estrema cautela e precisione, nella federa interna, scucita e poi ricucita, di un paio di stivali destinati a uno dei detenuti.
Dopo aver sequestrato stivali e telefoni, gli agenti hanno denunciato il parente del detenuto mettendo a segno una sorta di record. Si tratta infatti di una delle prime denunce in Italia con l’applicazione del nuovo articolo del Codice penale, entrato in vigore a fine ottobre, che prevede una pena da 1 a 4 anni per chi introduce o detiene telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione all’interno di un istituto penitenziario.

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