ECONOMIA

La chiusura alle 18 pesa anche su agriturismi e agroalimentare

La denuncia è di Coldiretti Vercelli - Biella. Appello ai consumatori: "Privilegiate i prodotti locali".

La chiusura alle 18 pesa anche su agriturismi e agroalimentare
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Coldiretti Vercelli - Biella denuncia che la chiusura alle ore 18 pesa su agriturismi e su agroalimentare dei nostri territori. E lancia un appello ai consumatori: "Privilegiate prodotti locali".

La denuncia

“I nuovi limiti di orario nella ristorazione fanno perdere, a livello nazionale, quel 63 per cento di italiani che almeno una volta al mese mangiano la sera fuori casa, con un drammatico impatto sull’intera filiera agroalimentare, dai campi alle tavole, con una perdita di fatturato di oltre un miliardo. I prodotti delle nostre province sono di grande qualità e molti, come ad esempio i vini, ma pensiamo anche ai formaggi, ai cereali e alle eccellenze del territorio, sono particolarmente apprezzati e richiesti dal mondo della ristorazione che, dovendosi nuovamente fermare, genera un effetto negativo su tutta la filiera”, spiega Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli - Biella.

Un problema doppio per gli agriturismi, ricorda Alessandro Remus, vicepresidente interprovinciale Terranostra di Vercelli e Biella:

“Ripetiamo dall’inizio di questa crisi sanitaria che gli agriturismi sono luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza e il distanziamento. Dopo il lockdown, le nostre strutture si sono ulteriormente attrezzate per riaprire in totale sicurezza. Per molte, la possibilità di lavorare solo lungo la giornata rende molto difficile garantire la copertura dei costi, tenuto conto anche della mancanza di turisti e della diffusione dello smart working, che ha diminuito anche il numero di clienti a pranzo. In più di recente si sono aggiunte le disdette per le cerimonie che erano previste ma che sono state cancellate o per i quali saremo costretti a ridurre il numero di commensali”.

L'appello

L'appello è che le limitazioni alle attività di impresa vadano di pari passo a un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera:

"Servono misure come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione, protratta anche per le prossime scadenze, interventi rapidi, a fondo perduto per gli agriturismi e incentivi ad acquistare prodotti Made in Italy e locali. Chiediamo poi ai consumatori di aiutare con atti concreti i produttori italiani e delle nostre province privilegiandoli negli acquisti, ricordando che in tutti questi mesi hanno fatto il massimo degli sforzi non solo per approvvigionare mercati e supermercati, ma anche per portare i prodotti a domicilio, evitando lunghe file ed aiutando le persone a restare a casa”.

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