Sordevolo, incubo Coronavirus. Il sindaco: "Non siamo una Codogno"
Il sindaco: "Non siamo una Codogno".

Sordevolo, incubo Coronavirus. Il sindaco: "Non siamo una Codogno".
Sordevolo, incubo Coronavirus
Sono ancora una volta i media e i giornalisti a finire sul banco degli imputati, accusati di “creare un caso” o di “gonfiare” la notizia di fronte all’aumento di casi di positività al Covid registrati negli ultimi giorni a Sordevolo. "Il virus non è entrato nella Rsa attraverso il personale della mensa che lavorava anche per la residenza Don Orione. E’ stato appurato - sostiene il sindaco, Alberto Monticone - che nessuno dei lavoratori della struttura che ha ospitato gli extracomunitari risultati positivi all’ex Colibrì di Biella è stato veicolo di contagio. Anzi, per dirla tutta, la situazione al Don Orione, oggi, è tale che sono rimasti solo due ospiti in via di negativizzazione. Gli altri, tutti già tornati negativi, sono stati trasferiti altrove".
Poi lo sfogo: "In paese ci sono positivi al Covid, che c’è attenzione e che la situazione è monitorata costantemente dall’Asl, che prende tutte le decisioni ritenute più opportune (compresa quella di tenere aperte le scuole, decisione che non compete né al sindaco né al preside) nel rispetto dei protocolli nazionali. Quindi, per favore, niente allarmismi: non siamo “zona rossa” e Sordevolo non è la nuova Codogno".