condannato

Costringeva con le botte madre e figlia a pregare

Se la piccola di pochi anni se ne scordava la prendeva a schiaffi e la metteva in castigo in un angolo della casa.

Costringeva con le botte madre e figlia a pregare
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Costringeva con le botte madre e figlia a pregare. Se la piccola di pochi anni se ne scordava la prendeva a schiaffi e la metteva in castigo in un angolo della casa.

Costringeva  madre e figlia a pregare

Era un padre padrone della preghiera. Costringeva moglie e figlia a pregare e se la piccola di pochi anni se ne scordava la prendeva a schiaffi e la metteva in castigo in un angolo della casa. In più di un’occasione aveva accusato la moglie di essere una strega, di essere Jezebel, la strega da bruciare. Che avrebbe potuto anche perdonarla, «ma non posso perdonare il tuo corpo che è di carne sporca» e che doveva essere punita perché la Bibbia riportava che le persone come lei che non obbedivano venivano lapidate. Accusato di maltrattamenti in famiglia, l’uomo, 51 anni, della Valle di Mosso (omettiamo il nome per rendere irriconoscibili madre e figlia), ieri mattina  è stato condannato a due anni di reclusione e al risarcimento dei danni alla parte civile (rappresentata dall’avvocato Luisa Ronco), liquidati in via definitiva in seimila euro oltre alle spese legali e processuali.

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