Piemonte, produzione al 92 per cento e il Biellese accelera nella mobilità
Segnali di reazione incoraggianti secondo quanto emerge dal secondo rapporto settimanale dell’Osservatorio Ripartenza dell’Ires.
Il Piemonte continua il suo percorso verso la completa ripartenza, dopo la fase di chiusura attuata per far fronte al Coronavirus.
I dati dell'Osservatorio Ripartenza Ires
Al 22 maggio la produzione economica è arrivata al 92 per cento (+6 per cento rispetto alla settimana scorsa), con 1.263.299 addetti tornati al lavoro su un totale prima della crisi di 1.370.759.
È quanto emerge dal secondo rapporto settimanale dell’Osservatorio Ripartenza dell’Ires, presentato al gruppo di monitoraggio istituzionale fase 2.
"I dati di questo rapporto - dichiara il vicepresidente della Regione Fabio Carosso - confermano quanto emerso la scorsa settimana, e cioè che il Piemonte ha saputo reagire all’impatto della chiusura. I piemontesi hanno anche mostrato senso di responsabilità, visto che, per quanto riguarda il rispetto delle norme, non si sono registrate criticità preoccupanti. Questo non significa che dobbiamo dare le cose per scontate. Dobbiamo tenere l’allerta alta e continuare ad analizzare, come stiamo facendo, la situazione a tutti i livelli, anche, ad esempio, sul fronte della vita sociale, dove purtroppo oggi assistiamo a un aumento della violenza domestica, che ci preoccupa e su cui dovremo fare una riflessione".
La mobilità dei piemontesi arrivata al 64 per cento è un altro dato che misura la ripresa del lavoro e della vita sociale. L’andamento è simile durante i due mesi di misure restrittive:
"Novara e Torino hanno visto una maggiore flessione degli spostamenti rispetto gli altri territori nel periodo dal 23 marzo al 27 aprile, Asti è la provincia dove la mobilità è diminuita in misura minore. Dal 27 aprile vi è stato un graduale aumento degli spostamenti che si è accentuato dopo il 4 maggio soprattutto a Cuneo, Asti e Biella. Dopo l’11 maggio è cresciuto soprattutto a Biella".