Indagine

Parte da Biella l’inchiesta che smantella evasione da oltre 180 milioni di euro

Indagine condotta dagli uomini della Guardia di Finanza.

Parte da Biella l’inchiesta che smantella evasione da oltre 180 milioni di euro
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Parte da Biella l’inchiesta che smantella evasione da oltre 180 milioni di euro. Indagine condotta dagli uomini della Guardia di Finanza.

Evasione da oltre 180 milioni

I militari del dipendente Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, al termine di un’articolata e complessa attività ispettiva, hanno scoperto un’evasione fiscale internazionale nei confronti di 53 soggetti di nazionalità russa residenti in Italia.
La vasta operazione denominata “Vaso di Pandora”, iniziata ad aprile 2018 e terminata pochi giorni fa, ha preso avvio da una verifica fiscale nei confronti di una società immobiliare italiana sconosciuta al fisco, riconducibile a due persone fisiche di nazionalità russa, con sede nella provincia di Biella, intestataria di un immobile di pregio e di un’autovettura di lusso. Sulla base della documentazione acquisita è stato possibile rilevare ingenti flussi di denaro ammontanti a oltre 4 milioni di euro provenienti da paradisi fiscali e confluiti sui conti correnti societari senza adeguata giustificazione.
I militari, al fine di approfondire la natura di tali movimentazioni finanziarie, hanno provveduto ad accedere presso l’immobile intestato alla società per reperire documentazione utile alle indagini. In tale sede, oltre ad acquisire documentazione bancaria di intermediari finanziari svizzeri e documentazione riconducibile a società estere, con sede in paesi a fiscalità privilegiata, hanno rinvenuto anche denaro contante pari a 109.700,00 euro e 60,00 franchi svizzeri.

Denaro sequestrato

Tale denaro, in virtù della dubbia provenienza, nonché dei forti sospetti di evasione fiscale per la posizione reddituale dei soci e della società, è stato sottoposto a sequestro probatorio ex articolo 354 c.p.p., successivamente convalidato dalla competente Autorità Giudiziaria.
Le contestazioni mosse dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno portato al deferimento alla locale Procura della Repubblica dei 2 soci per l’omessa dichiarazione dei redditi per un ammontare di 4.123.000,00 euro. Le successive indagini hanno consentito di risalire ad una società immobiliare – con sede nel Nord Italia – intervenuta nelle fasi di acquisto della villa di lusso intestata alla società verificata. Gli approfondimenti su tale soggetto economico hanno permesso di delineare analoghe cessioni di immobili di ingente valore. In relazione a tali ipotesi gli operanti hanno individuato ulteriori 50 soggetti residenti in rinomate località turistiche del territorio nazionale che nel periodo compreso tra il 2012 e il 2018 hanno acquistato immobili, di valore compreso tra 1 e 8 milioni di euro, avvalendosi dell’intermediazione della predetta immobiliare.

La complessa attività di Polizia Giudiziaria, coordinata principalmente dalle Procure della Repubblica di Milano, Varese, Verbania e da altre Autorità Giudiziarie, competenti per territorio, effettuata anche attraverso indagini bancarie sui conti correnti intestati a 42 persone fisiche, 7 società di diritto estero e ad una società di diritto italiano, ha permesso di accertare un fenomeno evasivo di vasta portata, posto in essere da soggetti - evasori totali - residenti in Italia che hanno utilizzato ingenti disponibilità provenienti da paradisi fiscali, anche mediante l’interposizione di schermi societari, per effettuare investimenti immobiliari di lusso senza il versamento di alcuna imposta.
Gli accertamenti tributari si sono conclusi con l’effettuazione di complessivi 47 controlli e 6 verifiche fiscali e con la constatazione, ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta sul reddito delle società, di una base imponibile netta non dichiarata per un importo pari a 180.202.499,87 euro corrispondente ad una imposta evasa di euro 72.361.480,09, nonchè la denuncia a piede libero di 51 persone fisiche, per i reati di omessa dichiarazione dei redditi (ex articolo 5 D.Lgs. 10 marzo 2000 n. 74), dichiarazione infedele (ex art. 4 D.Lgs. 10 marzo 2000 n. 74) e dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (ex art. 3 D.Lgs. 10 marzo 2000 n. 74) inoltrate alle Procure della Repubblica competenti territorialmente. Le posizioni di alcuni soggetti sono ancora al vaglio della magistratura per eventuali violazioni alla normativa antiriciclaggio a carattere transnazionale.
L’attività posta in essere rientra nell’ambito delle funzioni di polizia economica e finanziaria tipiche della Guardia di Finanza, ed è costantemente rivolta alla prevenzione e alla repressione delle forme di evasione fiscale più gravi tra le quali quella internazionale che sottrae importanti risorse economiche allo Stato, produce effetti negativi per l’economia, ostacola la normale concorrenza fra imprese ed accresce il carico fiscale nei confronti dei cittadini.

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