In 227 aspettano il permesso di soggiorno
Difficile sapere se qualcuno sia positivo al coronavirus o risulti essere stato malato
In 227 aspettano il permesso di soggiorno.
Le iniziative messe in campo
Il coronavirus non può essere una scusante per alimentare l’egoismo. E i migranti, e le loro esigenze, non possono finire in un dimenticatoio, altrimenti si rischia di cadere nell’«abisso dell’indifferenza». Lo ha ricordato Papa Francesco nel corso di una delle sue omelie, invitando i fedeli a non dimenticare gli ultimi, i migranti e i poveri. Anche e soprattutto ai tempi del Covid-19.
In effetti, a una situazione già di per sé delicata, quella della gestione dei migranti e della loro integrazione, si aggiunge ora l’emergenza sanitaria.
«In base ai dati che ci sono stati recentemente forniti dalla Prefettura - spiega Gabriel Baravalle, del Tavolo Migranti Biella - sono attualmente 227 i migranti ospiti dei Cas biellesi (i centri di accoglienza straordinaria) gestiti dalle cooperative Versoprobo e Nuova Vita e dall’associazione Pacefuturo. A loro si aggiungono quelli presenti nei Siproimi (ex Sprar), di cui, al momento, non ci sono stati forniti numeri certi».
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