I duemila pescatori biellesi: "Non ci sono pericoli, fateci tornare a pesca da lunedì"
La presidente della Fipsas, Luisella Lavetto: "Abbiamo chiesto alla Regione, stiamo aspettando la risposta definitiva del Governatore".
«Fateci tornare a pescare, siamo da soli o al più in coppia. Mantenendo per forza ben oltre la distanza sociale non possiamo essere un pericolo per nessuno». L’appello sui social giunge da migliaia di pescatori in tutta la penisola che, con il fermo pesca dovuto all’emergenza per il Covid-19, sono ormai due mesi che non possono dedicarsi alla loro passione preferita. La Liguria, da lunedì, consentirà ai pescatori delle cosiddette acque interne di riprendere l’attività. Per il Piemonte si aspettano le decisioni del fine settimana da parte del governatore Cirio anche se, a onor del vero, l’ultimo decreto nazionale, lascerebbe spazio ad interpretazioni positive per i pescatori se è vero che, come “attività ricreativa”, può essere considerata anche l’attività piscatoria non agonistica.
La Fipsas biellese
Nel Biellese i pescatori sono circa duemila o poco meno, mille dei quali con in tasca la tessera della Fipsas, l’associazione riconosciuta dal Coni anche per l’attività agonistica. La presidente biellese della Fipsas, Luisella Lavetto (nella foto), ammette di ricevere ogni giorno decine di richieste in proposito: «Vorrei essere più chiara, ma in questo momento è dura dare delle risposte certe. Posso però annunciare che, come Comitato regionale, abbiamo provveduto a inviare una richiesta in merito alla Regione. Ora dovrà esprimersi il Governatore. Siamo in attesa di una sua risposta che possa chiarire le idee a tutti...».
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