Querelle Biella Prato, aziende stoppate e i sindacati: "Nessun accordo con Uib"
Cgil Biella chiarisce la sua posizione e lancia l'ammonimento: "Non si apra oggi 25 aprile e il 1° maggio".
Non si placa la querelle accesa dal distretto laniero di Prato contro quello biellese, "reo" di aver riaperto le proprie aziende tessili giovedì scorso. Il governo ha bloccato tutti e, ora, intervengono i sindacati.
Il caso
Giovedì, 23 aprile 2020, le aziende di Biella sono state autorizzate dalla Prefettura di competenza a riaprire. Questo con la clausola di procedere con non oltre il 35 per cento della loro forza-lavoro e con accorgimenti per garantire sicurezza e salute degli addetti.
Una riapertura che non è piaciuta ai concorrenti di Prato, sentitisi vittime di una "palese discriminazione", che si sono fatti sentire con Confindustria e politici, allo scopo di pareggiare i conti. Il governo, però, ha stoppato tutti, e le aziende biellesi appena riaperte hanno dovuto chiudere.
La posizione dei sindacati
Nel dibattito interviene ora la Cgil Biella, per chiarire la propria posizione:
Allo stato attuale della situazione NON c'è alcun accordo tra o.o.s.s. e Uib nel quale si concorda per la riapertura anticipata delle fabbriche, la medesima riapertura è stata richiesta e pare autorizzata dalla Prefettura di Biella.
C'è stato, questo sì, un tentativo di definire un protocollo territoriale per il settore tessile che fosse ancora più stringente e maggiormente calato sulle realtà territoriali biellesi, qualora fosse stata data la possibilità da parte della Prefettura di riaprire anticipatamente rispetto il 4 maggio per procedere come sta avvenendo anche in altre realtà industriali italiane alla definizione di campionari e prototipi.
Le preoccupazioni espresse al tavolo sulla situazione sanitaria piemontese ci hanno portato a ritenere opportuno non proseguire in quella direzione.
L'autorizzazione da parte della Prefettura è comunque arrivata e come organizzazione sindacale [...] ci siamo attrezzati per verificare l'avvenuta stesura e la corretta applicazione dei protocolli di contenimento e prevenzione Covid-19 che ogni azienda deve avere, proseguendo il lavoro avviato al tavolo istituito in Prefettura alla presenza non solo di Uib, ma di tutte le associazione datoriali. [...]
L'ammonimento
Il sindacato Cgil Biella conclude con un ammonimento:
"Consideriamo la decisione paventata da alcune imprese di produrre anche il 25 aprile (ndr. oggi) e il 1° maggio una provocazione e una totale mancanza di rispetto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e della storia del Paese".
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