Rifondazione attacca Moscarola sul senzatetto morto agli ex Rivetti: "Serve rispetto"
"Nulla è impossibile se solo si riconosce pari dignità e cittadinanza a chi per mille ragioni è esposto".
Rifondazione attacca Moscarola sul senzatetto morto agli ex Rivetti: "Serve rispetto".
Sul morto agli ex Rivetti
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Rifondazione Comunista biellese a firma della segretaria, Lucietta Bellomo, in merito alla morte di un senza tetto ritrovato nei locali dismessi e semi diroccati degli ex Lanifici Rivetti:
Il comunicato
«Rifondazione Comunista Biellese si unisce al cordoglio ed alla indignazione di chi, diversamente dall'assessore Giacomo Moscarola, non ha perso il senso di responsabilità e di rispetto umano di fronte alla morte del cittadino senzatetto trovato nei locali dismessi e fatiscenti della fabbrica ex Rivetti la scorsa notte. Questa morte ci rappresenta una comunità di persone estremamente fragili e, dunque, estremamente in difficoltà e pericolo in tempi di pandemia. La pandemia mette in luce come né ora con questa né con la passata amministrazione ci si sia preoccupati di un progetto di parte pubblica per un luogo dedicato a chi vive per strada, fondato sulle loro necessità, rispettoso delle individualità e funzionante 24 ore su 24. In altre città le risorse si sono trovate, insieme alla acquisizione e riconversione di strutture che prontamente, a tempo record, vengono destinate a chi è stato colpito da Covid-19 ed è dimesso o in quarantena.
Anche in passato
"Nulla è impossibile se solo si riconosce pari dignità e cittadinanza a chi per mille ragioni è esposto. Ma fintanto che un assessore per riflesso ormai condizionato al suo "sceriffato", a problema sociale risponde in automatico con parole chiave quali sicurezza, decoro, regolamento di polizia, la soluzione, come del resto non c'è stata in passato con Marco Cavicchioli dopo la vicenda dell'ex macello, non ci sarà neppure ora, senza una forte pressione dal basso. Questa morte interpella tutti noi e così come diciamo di fronte al disastro dei tagli alla sanità, praticati da destra e da centrosinistra, che solo la sanità pubblica ci salverà dalla pandemia, cosi diciamo che solo un investimento stabile nell'assistenza sociale pubblica, da subito, sarà in grado di contrastare gli effetti dell'attuale e del futuro impoverimento e sostenere chi altrimenti viene continuamente ributtato ai margini.
Adattiamo gli edifici
"Cominciamo da subito, si chiudano pure i luoghi abbandonati, ma si aprano alternative investendo anche la Protezione civile per adattare edifici già pubblici, dalla palazzina ex-uffici dell’Asl, alla struttura ex-ambulatori di via Fecia o requisire strutture private, perché l'emergenza è ora e perché tutte le persone hanno uguale dignità e diritti inviolabili».
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