“No, noi non riapriremo la nostra libreria”
A comunicarlo la Cappuccetto di Biella, il settore diviso sul da farsi per il via libera del premier Conte di martedì.

L’ultima misura del governo Conte, che allarga qualche maglia delle misure restrittive, prevede la riapertura delle librerie.
La scelta
Se è vero che la decisione del governo è simbolica, nel caso delle librerie, è anche vero che desta perplessità, in un contesto di quarantena a tutti prorogata fino al 3 maggio. In primis, ad avere dubbi sono le librerie. Riapriranno allora?
La prima a comunicare la sua linea è la Cappuccetto Giallo di Biella, che dice no alla riapertura:
Ci avete scritto in tanti per sapere cosa avremmo fatto, e non abbiamo avuto esitazioni nella risposta: no, non riapriamo il 14 aprile.
Il settore è diviso
La Cappuccetto Giallo sposa la linea assunta da altre omologhe: le librerie aperte pur in una ottica di segnale positivo, oltre che a esporre al contagio, rischiano di essere un pretesto per lettori improvvisati che vogliono solo uscire, mentre gli affezionati già usano il servizio di consegna offerto a domicilio. Per non parlare, lamentano librerie in tutta Italia, del fatto che con la riapertura sarà revoca della cassa integrazione per i dipendenti, a fronte di guadagni in tutta probabilità esigui rispetto ai soliti.
Non vi mancherebbe il nostro bar mentre curiosate fra i nostri scaffali? I bambini che combinano caos nell'area giochi mentre vi consigliamo libri e altre meraviglie?
Aperte a metà, non sarebbe la stessa cosa!