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Coronavirus, le edicole rispondono all'appello

In molti in città aprono solo al mattino. E tutti «sempre con mascherina e guanti»

Coronavirus, le edicole rispondono all'appello
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Coronavirus, le edicole rispondono all'appello.

Vita dura per gli edicolanti

Vita dura per gli edicolanti che, in tempi di coronavirus, sono chiamati a fare il proprio mestiere senza se e senza ma. L’informazione non si ferma, costringendoli a tenere aperta la propria attività e ad esporsi – inevitabilmente - al rischio di contagio. Se le vendite dei giornali, soprattutto locali, sembrano tenere bene, crollano invece quelle di figurine e gadget per bambini, che hanno sempre rappresentato, per i giornalai, una buona fetta di ricavi. La crisi, purtroppo, inizia a farsi sentire, un po’ per tutti: «Tengo aperto solo mezza giornata – racconta Renzo Sola, di Lux, in via La Marmora – l’edicola rappresenta solo una parte dell’attività che gestisco, composta da ricevitoria e cartoleria, che il decreto Conte vuole chiuse almeno fino ad aprile. La vendita dei giornali è abbastanza stabile, soprattutto per quanto riguarda i quotidiani. Sono aumentate un po’ le vendite di riviste di enigmistica, tuttavia, nel complesso, gli incassi sono calati molto».

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