Reload: Biella ora ha un vero Festival

Reload: Biella ora ha un vero Festival
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BIELLA - Si è conclusa ieri sera sulla musica degli Ex-Otago, l’edizione 2017 del Reload Sound Festival. La kermesse del Campo Volo Aquiloni, ha dimostrato in questi quattro giorni di essere un appuntamento a cui i biellesi, anno dopo anno, si affezionano sempre di più.  Sono stati 20 gli artisti che, tra palco principale e secondario (novità di questa edizione), si sono esibiti. «Abbiamo costruito una proposta interessante, con band che stanno facendo molto bene: siamo contenti che Biella abbia risposto in questo modo - racconta Eddy Romano, di La Fonderia Musicale, organizzatrice dell’evento sostenuto da diversi sponsor fra cui le fondazioni Crt e Crb, Comune e BonPrix -. Molti sono venuti senza conoscere le band che suonavano, ma hanno lasciato il Festival soddisfatti: è come se si fidassero delle nostre proposte. È stato un cartellone underground, ma godibile da tutti: non vogliamo essere un festival di nicchia, ma un festival per la città». 
Le stime dei passaggi al Festival, ieri mattina erano ferme a 10mila persone. «Considerando la giornata del Rifugiato e la serata immaginiamo di arrivare a 13/14mila sui quattro giorni - continua Romano -. La novità di quest’anno è che abbiamo attirato anche i fan club degli artisti: giovedì sera quello dei Fask alle 19 era già sotto il palco, idem per Coez». Per trovare riscontri a questi “numeri”, basta fare un giro tra i 7 truck food presenti al Campo Volo. Ieri mattina, le consumazioni di birra erano ferme a 2 mila litri (si consideri che le postazioni di Hemingway e Walhalla non rientrano in questo conteggio); le salse tra maionese e ketchup utilizzate da Tony Panini Buoni raggiungono i 50 kg utilizzati; 1000 i caffè fatti al Bar Reload. «Sui tre giorni - spiega Jacopo Lunardi, dell’organizzazione  - abbiamo raddoppiato i numeri rispetto allo scorso anno. Quest’anno abbiamo riscontrato che l’arrivo del pubblico è stato anticipato rispetto alle scorse edizioni. Inoltre, l’obiettivo che ci eravamo prefissati di coinvolgere anche la fascia dei “giovanissimi”, è stato raggiunto». 

Luca Rondi

BIELLA - Si è conclusa ieri sera sulla musica degli Ex-Otago, l’edizione 2017 del Reload Sound Festival. La kermesse del Campo Volo Aquiloni, ha dimostrato in questi quattro giorni di essere un appuntamento a cui i biellesi, anno dopo anno, si affezionano sempre di più.  Sono stati 20 gli artisti che, tra palco principale e secondario (novità di questa edizione), si sono esibiti. «Abbiamo costruito una proposta interessante, con band che stanno facendo molto bene: siamo contenti che Biella abbia risposto in questo modo - racconta Eddy Romano, di La Fonderia Musicale, organizzatrice dell’evento sostenuto da diversi sponsor fra cui le fondazioni Crt e Crb, Comune e BonPrix -. Molti sono venuti senza conoscere le band che suonavano, ma hanno lasciato il Festival soddisfatti: è come se si fidassero delle nostre proposte. È stato un cartellone underground, ma godibile da tutti: non vogliamo essere un festival di nicchia, ma un festival per la città». 
Le stime dei passaggi al Festival, ieri mattina erano ferme a 10mila persone. «Considerando la giornata del Rifugiato e la serata immaginiamo di arrivare a 13/14mila sui quattro giorni - continua Romano -. La novità di quest’anno è che abbiamo attirato anche i fan club degli artisti: giovedì sera quello dei Fask alle 19 era già sotto il palco, idem per Coez». Per trovare riscontri a questi “numeri”, basta fare un giro tra i 7 truck food presenti al Campo Volo. Ieri mattina, le consumazioni di birra erano ferme a 2 mila litri (si consideri che le postazioni di Hemingway e Walhalla non rientrano in questo conteggio); le salse tra maionese e ketchup utilizzate da Tony Panini Buoni raggiungono i 50 kg utilizzati; 1000 i caffè fatti al Bar Reload. «Sui tre giorni - spiega Jacopo Lunardi, dell’organizzazione  - abbiamo raddoppiato i numeri rispetto allo scorso anno. Quest’anno abbiamo riscontrato che l’arrivo del pubblico è stato anticipato rispetto alle scorse edizioni. Inoltre, l’obiettivo che ci eravamo prefissati di coinvolgere anche la fascia dei “giovanissimi”, è stato raggiunto». 

Luca Rondi

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