Le tre ragioni per recuperare la via Crucis Bulliana-Brughiera

Sabato alla Brughiera, è stato illustrato il progetto di recupero delle 13 cappelle e non solo, presenti lungo la via Crucis che collega Bulliana al Santuario. 

Le tre ragioni per recuperare la via Crucis Bulliana-Brughiera
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Le tre ragioni per recuperare la via Crucis Bulliana-Brughiera.

Progetto di recupero

Sabato 30 novembre, alla Brughiera, è stato illustrato dall'architetto Giovanni Vachino il progetto di recupero delle 13 cappelle e non solo, presenti lungo la via Crucis che collega Bulliana al Santuario.  Dopo il saluto del rettore don Dino Lanzone, che ha sottolineato l'importanza avuta dalla generosità dei benefattori nel rilancio del santuario ricordando che “le gocce fanno il mare”, Vachino ha ricordato che il progetto è semplice ma non così facile da realizzare; una delle difficoltà è il reperimento dei fondi. Tutte le coperture in coppi sono da rifare, interventi anche complessi riguardano le murature e infine ci sarà il restauro dei dipinti.

Sono tre le ragioni

Il primo è devozionale, il secondo è culturale: quest'opera d'arte, ricchezza per il territorio, eredità tramandata, ci richiama al dovere della conservazione. Per il terzo motivo, più articolato, ribadendo un concetto già espresso da don Dino nell'introduzione, lo sguardo è rivolto all'intero territorio di contorno che “serve” al santuario così come il santuario “serve” al territorio.

Già fin dal 1983 era stata allestita la mostra “Dipinti popolari e religiosi triveresi”, erano stati censiti ben 100 dipinti che ornavano le case del comune, in prosieguo è stato censito, a cura del DocBi, un patrimonio di ben 1200 dipinti nell'intero biellese: la Via Crucis ne è uno dei cespiti. La Brughiera, inoltre, è un santuario pastorale. Tutto ebbe inizio dal miracolo della “pastorella” muta che riacquistò la parola; lo splendido dipinto dell'ancona della chiesa grande rappresenta l'adorazione dei pastori; il sentiero della transumanza attraversava il piazzale e conduceva pastori e animali ai pascoli della Valsessera e della Valsesia. Inserita in  tale contesto, al limite del santuario sorge la frazione Barbato, già oggetto di un importante intervento di recupero finanziato con fondi della Comunità Europea in seguito a un concorso vinto dal comune di Trivero e che ha permesso l'allestimento del museo della transumanza.

La Via Crucis, posta lungo la “mulattiera” che sale da Bulliana, e che si conclude con la Chiesa Antica e allo stesso tempo 14° stazione, è l'anello mancante in questo variegato progetto di recupero; a causa dello stato di abbandono stride in tutto l'insieme che la circonda.

L'intervento del sindaco

A chiudere, l'intervento del sindaco, Mario Carli, che ha ribadito l'impegno dell'amministrazione già dichiarato con delibera dal Comune di Trivero, con uno sguardo rivolto al territorio e non solo limitato al primo intervento, sia con sostegno economico, ma ancor più con una progetto educativo e culturale finalizzato ad evitare, concluso il recupero, un nuovo oblio.

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