"Non respirava più per lo shock anafilattico, così l'ho salvato"
Parla il medico che ha soccorso il pensionato che stava morendo dopo la puntura di un calabrone.
"Non respirava più per lo shock anafilattico, così l'ho salvato".
A Valle San Nicolao
Ha rischiato di morire per la puntura di un calabrone mentre faceva legna con il figlio in mezzo a un bosco di frazione Colma, al confine tra Valle San Nicolao e Vallanzengo. A salvarlo è stato un giovane medico, Alessandro Cavalotti (nella foto), che ha l’ambulatorio a Valle San Nicolao: «Quando sono arrivato - racconta -, quell’uomo era tra le braccia del figlio che cercava inutilmente di tenerlo sollevato. Era ormai privo di coscienza. Proprio in quel momento, mentre gli stavo controllando i parametri vitali, ha smesso di respirare. Così, dopo avergli praticato un’iniezione di cortisone per endovena per contrastare lo shock anafilattico in corso, ho iniziato la pratica di rianimazione..».
Ancora grave
Il pensionato, sulla settantina, è stato così salvato grazie a un medico che ha subito capito la gravità di quella segnalazione e si è precipitato in mezzo a quel bosco con tutto. L'anziano è stato portato in ospedale a Ponderano e ricoverato in rianimazione. Era già allergico e le sue condizioni appaiono ancora gravi. Ricoverato anche il figlio, punto più volte dei calabroni, ma in condizioni meno gravi.
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