Lavoro: nel I trimestre, nel Biellese +9,9% di assunzioni

Il mercato del lavoro piemontese, nel primo trimestre 2017, (Fonte Regione Piemonte su dati Silp) si è mostrato più tonico e reattivo rispetto allo stesso periodo del 2016. Nel periodo gennaio-marzo di quest’anno, infatti, le procedure di assunzione sono complessivamente cresciute del +11,4% su base tendenziale, passando dalle 129.952 dello stesso periodo 2016 alle 144.758 del primo trimestre del 2017: una crescita che si è rivelata più consistente per le procedure di assunzione concernenti gli uomini (+13%) rispetto alle assunzioni di personale femminile (+9,8%). A livello provinciale, la variazione più consistente è stata registrata da Cuneo (+18,8%: +19% di assunzioni di personale maschile e +18,6% di personale femminile), seguita subito dopo da Vercelli dove, nel periodo gennaio-marzo 2017, le procedure di assunzione sono lievitate del 14,9%, passando dalle 4.058 del primo trimestre 2016 alle 4.661 del 2017. Anche in questo caso, le procedure di assunzione concernenti soggetti di sesso maschile sono cresciute maggiormente (+17,5%) di quelle riguardanti personale femminile (+11,9%). Nella graduatoria provinciale piemontese, al terzo posto c’è Novara, dove nel periodo in esame la variazione delle procedure di assunzione è stata del +13,2% (+11,6% uomini e + 9,9% donne), seguita, da Asti (+11,9%), da Alessandria (+10,9%), da Biella (+9,9%), da Torino (+9,2%) e dal Vco (+7,8%).
Guardando alle nuove procedure di assunzione strettamente in ottica di Quadrante Piemonte Orientale, le quattro province interessate, nel primo trimestre del 2017, hanno avviato 25 mila nuove procedure di assunzione, segnatamente 13.190 concernenti soggetti di sesso maschile e 11.810 soggetti di sesso femminile. Su base tendenziale, la variazione complessiva delle procedure di assunzione avviate nel Quadrante Piemonte Orientale è stata quindi del +11,8% ossia leggermente superiore alla media regionale (+11,4%). Nella graduatoria di Quadrante, Biella occupa il terzo posto, con 2.155 nuove procedure di assunzione avviate concernenti soggetti maschili (+8,8%) e 2.403 riguardanti donne (+11%). Se i dati sulle assunzioni nel primo trimestre dell’anno, a pochi giorni del ravvio della macchina produttiva biellese dopo la pausa delle ferie, sembrano incoraggianti e restituiscono finalmente l’immagine di un mercato del lavoro locale che comincia a muoversi, l’esame della serie storica dei dati annuali di sintesi dal 2008 (anno della crisi i cui effetti hanno cominciato poi a dispiegarsi concretamente sui risultati 2009) al 2016 induce ancora prudenza. Una prudenza che anche l’assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero, non esita a richiamare come opportuna. «Il mercato del lavoro piemontese - dice, infatti, l’assessore - continua a presentare ancora elementi di criticità, pur in un contesto di generale uscita dal tunnel della crisi». In effetti, focalizzando l’analisi sul confronto interannuale tra il 2008 e il 2016, nelle quattro province del Quadrante Piemonte Orientale, i gap da colmare restano ancora forti. Nel Biellese, per esempio, nel 2008 le procedure di assunzione erano state complessivamente ancora 22.855, mentre l’anno scorso esse sono state 17.088, con un differenziale del -25,2% (da tenere tuttavia in conto che, nello stesso confronto interannuale, anche la popolazione locale è risultata in calo del -3,8%, mentre lo stock degli occupati è passato dalle 80.100 unità del 2008 alle 73 mila dell’anno scorso). Nella vicina provincia di Novara, a un incremento demografico (sempre anno 2016 sul 2008) del +2,7% e a una flessione del numero degli occupati del -3,6%, ha fatto riscontro un numero di procedure di assunzione che è passato dalle 49.227 del 2008 alle 40.587 del 2016 (-17,6%). A Vercelli, dove la contrazione demografica, nel confronto tra il 2008 e il 2016, è stata del -2% e dove, nello stesso confronto interannuale, gli occupati sono calati del -5,8%, il numero delle procedure di assunzione è passato dalle 23.672 (2008) alle 17.580 (2016), flettendo del -25,7%. Nel Vco, infine, dove il calo demografico e quello dello stock degli occupati, dal 2008 al 2016, si è rivelato più contenuto (rispettivamente -1,1% e -2,2%), il numero delle procedure di assunzione avviate nel 2016 contro quelle ancora attuate nel 2008 individua ancora un divario lontano dall’essere colmato (-13,8%).
Giovanni Orso
Il mercato del lavoro piemontese, nel primo trimestre 2017, (Fonte Regione Piemonte su dati Silp) si è mostrato più tonico e reattivo rispetto allo stesso periodo del 2016. Nel periodo gennaio-marzo di quest’anno, infatti, le procedure di assunzione sono complessivamente cresciute del +11,4% su base tendenziale, passando dalle 129.952 dello stesso periodo 2016 alle 144.758 del primo trimestre del 2017: una crescita che si è rivelata più consistente per le procedure di assunzione concernenti gli uomini (+13%) rispetto alle assunzioni di personale femminile (+9,8%). A livello provinciale, la variazione più consistente è stata registrata da Cuneo (+18,8%: +19% di assunzioni di personale maschile e +18,6% di personale femminile), seguita subito dopo da Vercelli dove, nel periodo gennaio-marzo 2017, le procedure di assunzione sono lievitate del 14,9%, passando dalle 4.058 del primo trimestre 2016 alle 4.661 del 2017. Anche in questo caso, le procedure di assunzione concernenti soggetti di sesso maschile sono cresciute maggiormente (+17,5%) di quelle riguardanti personale femminile (+11,9%). Nella graduatoria provinciale piemontese, al terzo posto c’è Novara, dove nel periodo in esame la variazione delle procedure di assunzione è stata del +13,2% (+11,6% uomini e + 9,9% donne), seguita, da Asti (+11,9%), da Alessandria (+10,9%), da Biella (+9,9%), da Torino (+9,2%) e dal Vco (+7,8%).
Guardando alle nuove procedure di assunzione strettamente in ottica di Quadrante Piemonte Orientale, le quattro province interessate, nel primo trimestre del 2017, hanno avviato 25 mila nuove procedure di assunzione, segnatamente 13.190 concernenti soggetti di sesso maschile e 11.810 soggetti di sesso femminile. Su base tendenziale, la variazione complessiva delle procedure di assunzione avviate nel Quadrante Piemonte Orientale è stata quindi del +11,8% ossia leggermente superiore alla media regionale (+11,4%). Nella graduatoria di Quadrante, Biella occupa il terzo posto, con 2.155 nuove procedure di assunzione avviate concernenti soggetti maschili (+8,8%) e 2.403 riguardanti donne (+11%). Se i dati sulle assunzioni nel primo trimestre dell’anno, a pochi giorni del ravvio della macchina produttiva biellese dopo la pausa delle ferie, sembrano incoraggianti e restituiscono finalmente l’immagine di un mercato del lavoro locale che comincia a muoversi, l’esame della serie storica dei dati annuali di sintesi dal 2008 (anno della crisi i cui effetti hanno cominciato poi a dispiegarsi concretamente sui risultati 2009) al 2016 induce ancora prudenza. Una prudenza che anche l’assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero, non esita a richiamare come opportuna. «Il mercato del lavoro piemontese - dice, infatti, l’assessore - continua a presentare ancora elementi di criticità, pur in un contesto di generale uscita dal tunnel della crisi». In effetti, focalizzando l’analisi sul confronto interannuale tra il 2008 e il 2016, nelle quattro province del Quadrante Piemonte Orientale, i gap da colmare restano ancora forti. Nel Biellese, per esempio, nel 2008 le procedure di assunzione erano state complessivamente ancora 22.855, mentre l’anno scorso esse sono state 17.088, con un differenziale del -25,2% (da tenere tuttavia in conto che, nello stesso confronto interannuale, anche la popolazione locale è risultata in calo del -3,8%, mentre lo stock degli occupati è passato dalle 80.100 unità del 2008 alle 73 mila dell’anno scorso). Nella vicina provincia di Novara, a un incremento demografico (sempre anno 2016 sul 2008) del +2,7% e a una flessione del numero degli occupati del -3,6%, ha fatto riscontro un numero di procedure di assunzione che è passato dalle 49.227 del 2008 alle 40.587 del 2016 (-17,6%). A Vercelli, dove la contrazione demografica, nel confronto tra il 2008 e il 2016, è stata del -2% e dove, nello stesso confronto interannuale, gli occupati sono calati del -5,8%, il numero delle procedure di assunzione è passato dalle 23.672 (2008) alle 17.580 (2016), flettendo del -25,7%. Nel Vco, infine, dove il calo demografico e quello dello stock degli occupati, dal 2008 al 2016, si è rivelato più contenuto (rispettivamente -1,1% e -2,2%), il numero delle procedure di assunzione avviate nel 2016 contro quelle ancora attuate nel 2008 individua ancora un divario lontano dall’essere colmato (-13,8%).
Giovanni Orso