L'inferno della Valsessera è stato spento dopo nove giorni di paura
Grazie alla pioggia e al lavoro immane di Aib e Vigili del fuoco. L'ispettore Gilardi: "Grazie a tutti". Il sistema regionale ha funzionato.
L'inferno della Valsessera è stato spento dopo nove giorni di paura.
Arrivata la pioggia
La pioggia è arrivata. Dopo mesi di siccità con campi e boschi assetati come non mai e torrenti con livelli mai visti neppure in piena estate. E’ arrivata e ha dato una grossa mano ai volontari e ai Vigili del fuoco che erano ancora impegnati a spegnere il gigantesco rogo che ha distrutto duemila e passa ettari di boschi tra la Valsessera e la Valsesia (le foto sono di Francesco Taurisano). Da ieri pomeriggio il mostruoso incendio è spento.
Eroi silenziosi
Tornano a casa gli eroi silenziosi del Corpo antincendi boschivi del Piemonte, gente che lavora sodo e parla poco, non guadagna un euro e non chiede nulla se non rispetto e un briciolo di aiuto almeno per finire la sede, a due passi dai Vigili de fuoco, da anni e anni in attesa di essere conclusa, costruita poco alla volta, offerta dopo offerta. In nove giorni di fiamme, di questi uomini e donne della sezione di Biella dell’Aib, ne sono stati utilizzati 225, con 56 mezzi. L’incendio ha avuto proporzioni enormi, mai viste.
Catastrofe
Un evento catastrofico mai registrato dalle nostre parti se si considera che il rogo più devastante che mai fosse stato spento risulta quello dell’Alta Valsessera di pochi anni fa per il quale, tra l’altro, era stato condannato il piromane a più di cinque anni di reclusione. In quell’occasione, gli ettari bruciati erano stati 1200, ma lontano da case, da vigne, da luoghi di lavoro, da strade, da magazzini. Non stavolta.
Salvate le vigne
A proposito di vigne, quelle che sorgono tra Sostegno e Casa del Bosco, del Bramaterra e del Nebbiolo, sono salve grazie ai volontari dell’Aib che hanno presidiato la zona e ai contadini. Il fuoco non ha ridotto a tizzoni ardenti pure le preziose viti.
Caccia ai piromani
Ora a presidiare la zona, quantomeno la notte appena trascorsa, sono rimaste le squadre dei Vigili del fuoco. Caso mai il rogo dovesse riprendere la sua azione distruttiva. Un’ipotesi improbabile, anche se le precauzioni non sono mai troppe. Ciò che hanno visto quegli uomini e ciò che hanno vissuto gli abitanti della Valsessera, non è da augurare a nessuno. E’ passato l’inferno da quelle parti. Provocato dall'uomo, da personaggi senza scrupoli che interi paesi si augurano che i Carabinieri forestali riescano a individuare.
L'ispettore degli Aib
Rodolfo Gilardi, ispettore provinciale degli Aib, è quasi commosso quando parla degli uomini e delle donne in tuta arancione che operano al suo fianco. «Ne approfitto per ringraziarli tutti, uno ad uno. Grazie per tutto ciò che avete fatto, per il tempo che avete dedicato a questa difficile missione. Grazie ai volontari e all’ispettorato provinciale, ai miei collaboratori che hanno operato in perfetta sintonia prendendo con sicurezza decisioni importanti che hanno consentito di contenere l’avanzare dell’incendio. E grazie ai Vigili del fuoco con i quali la collaborazione è stata perfetta. E alla Protezione civile di Biella che ci ha dato una grossa mano. Un ringraziamento particolare va al sindaco di Pray Biellese, Gian Matteo Passuello, che ha fatto in modo che ci venissero forniti acqua e viveri per tutta la durata dell’operazione. La Regione Piemonte ha creato un sistema ben organizzato, che funziona molto bene, all’avanguardia in Italia. E lo si è potuto constatare».
Valter Caneparo
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