A Première Vision, la “squadra” del made in Biella

PARIGI - Sono una ventina (precisamente 18) i brand biellesi presenti, sino a questa sera, nella capitale francese per Première Vision. Sui sei saloni della manifestazione parigina, gli espositori biellesi si concentrano soprattutto nel salone “Yarns” (dedicato ai filati e che raccoglie complessivamente 59 espositori) e “Fabrics” (la manifestazione dei tessuti d’abbigliamento con 804 espositori). I circa 60 mila visitatori attesi avranno, sino a questa sera, a disposizione 12 aree tendenza per conoscere le linee guida e i trends del salone, mentre, da questa stagione, debutta anche una piattaforma dedicata alla maglieria creativa. Da sempre (nonostante le “rivoluzioni” delle ultime edizioni), Première Vision è una manifestazione particolarmente polarizzata sul segmento del fashion femminile. A Parigi, durante questa edizione, gli espositori italiani possono contare sul capitale rappresentato da una moda donna made in Italy che ha chiuso il 2016 con un turnover di settore che ha messo a segno un aumento del +1,3%: in un anno, il womenswear ha guadagnato, pertanto, oltre 170 milioni di euro, avvicinandosi ai 13 miliardi di euro. L’export, inoltre, è salito del +2,8%, mentre l’import ha frenato al -0,6%. Non solo, ma anche nei primi cinque mesi del 2017 l’export di comparto si è mostrato reattivo, totalizzando una crescita tendenziale del +3,8%. «Il tessile made in Biella - conferma, a Parigi, il presidente degli industriali biellesi, Carlo Piacenza - si sta mostrando reattivo e, anche nel contesto di Première Vision, ha confermato la sua caratteristica di prodotto di alta gamma. In un contesto in cui sempre più corta si fa la catena distributiva e in cui le filiere si stanno trasformando, l’artigianalità del saper fare biellese resta un differenziale importante e assai ricercato, mentre aumenta la domanda di prodotti e processi ecosostenibili e la sostenibilità diventa un nuovo importante driver del settore. Del resto, sono i dati a dirlo: l’industria tessile biellese è uscita trasformata e ridotta dalle crisi del decennio scorso, ma chi ha puntato su ricerca e innovazione, superando la basicità delle produzioni, non solo è rimasto sul mercato, ma realizza fatturati in crescita». A Parigi, sino a questa sera, presenteranno le loro collezioni i seguenti marchi biellesi: Alberto & Roy, Lanificio Campore, Lanificio Fratelli Cerruti, Lanificio Luigi Colombo, Tessitura di Crevacuore, Lanificio Egidio Ferla, Lanificio Botto Giuseppe, Guabello (Div. Marzotto), Ma.Al. Bi., Maglificio Maggia, Marlane (Div. Marzotto), Met Manifattura Etichette Tessute, Fratelli Piacenza, Fratelli Tallia di Delfino (Marzotto Group), Lanificio Subalpino, Tessilbiella, Tessuti di Sondrio (Marzotto Group) e Marchi & Fildi.
Giovanni Orso
PARIGI - Sono una ventina (precisamente 18) i brand biellesi presenti, sino a questa sera, nella capitale francese per Première Vision. Sui sei saloni della manifestazione parigina, gli espositori biellesi si concentrano soprattutto nel salone “Yarns” (dedicato ai filati e che raccoglie complessivamente 59 espositori) e “Fabrics” (la manifestazione dei tessuti d’abbigliamento con 804 espositori). I circa 60 mila visitatori attesi avranno, sino a questa sera, a disposizione 12 aree tendenza per conoscere le linee guida e i trends del salone, mentre, da questa stagione, debutta anche una piattaforma dedicata alla maglieria creativa. Da sempre (nonostante le “rivoluzioni” delle ultime edizioni), Première Vision è una manifestazione particolarmente polarizzata sul segmento del fashion femminile. A Parigi, durante questa edizione, gli espositori italiani possono contare sul capitale rappresentato da una moda donna made in Italy che ha chiuso il 2016 con un turnover di settore che ha messo a segno un aumento del +1,3%: in un anno, il womenswear ha guadagnato, pertanto, oltre 170 milioni di euro, avvicinandosi ai 13 miliardi di euro. L’export, inoltre, è salito del +2,8%, mentre l’import ha frenato al -0,6%. Non solo, ma anche nei primi cinque mesi del 2017 l’export di comparto si è mostrato reattivo, totalizzando una crescita tendenziale del +3,8%. «Il tessile made in Biella - conferma, a Parigi, il presidente degli industriali biellesi, Carlo Piacenza - si sta mostrando reattivo e, anche nel contesto di Première Vision, ha confermato la sua caratteristica di prodotto di alta gamma. In un contesto in cui sempre più corta si fa la catena distributiva e in cui le filiere si stanno trasformando, l’artigianalità del saper fare biellese resta un differenziale importante e assai ricercato, mentre aumenta la domanda di prodotti e processi ecosostenibili e la sostenibilità diventa un nuovo importante driver del settore. Del resto, sono i dati a dirlo: l’industria tessile biellese è uscita trasformata e ridotta dalle crisi del decennio scorso, ma chi ha puntato su ricerca e innovazione, superando la basicità delle produzioni, non solo è rimasto sul mercato, ma realizza fatturati in crescita». A Parigi, sino a questa sera, presenteranno le loro collezioni i seguenti marchi biellesi: Alberto & Roy, Lanificio Campore, Lanificio Fratelli Cerruti, Lanificio Luigi Colombo, Tessitura di Crevacuore, Lanificio Egidio Ferla, Lanificio Botto Giuseppe, Guabello (Div. Marzotto), Ma.Al. Bi., Maglificio Maggia, Marlane (Div. Marzotto), Met Manifattura Etichette Tessute, Fratelli Piacenza, Fratelli Tallia di Delfino (Marzotto Group), Lanificio Subalpino, Tessilbiella, Tessuti di Sondrio (Marzotto Group) e Marchi & Fildi.
Giovanni Orso