Alberto Angelico: «Lascio Pallacanestro Biella, ma resto tifoso e sponsor di Coppa»
Basket, il socio storico abbandona il tavolo dirigenziale in disaccordo con la nuova gestione. Intervista.
Alberto Angelico: «Lascio Pallacanestro Biella, ma resto tifoso e sarò main sponsor di Coppa Italia».
Tempo di inevitabili cambiamenti in Pallacanestro Biella. La positiva ricapitalizzazione societaria in corso, sta mutando gli assetti azionari e anche parte di alcune abitudini di gestione consolidatesi in questi venticinque anni di vita, compleanno che a giugno verrà celebrato in pompa magna dal Club.
Alberto Angelico lascia Pallacanestro Biella
Ere cestistiche. In quella che si può definire come l’inizio della nuova era Trada-Edilnol, non siederà più al tavolo del consiglio direttivo un socio storico d’eccezione come Alberto Angelico, fratello del presidente Massimo, il quale ha deciso di non sottoscrivere il rinnovo delle proprie quote azionarie. Prima di lui, Francesco Montoro aveva già deciso in questo senso ed anche Cristiano Castaldi è dato in uscita, mentre altri soci sono dati in entrata.
Dopo la prima era caratterizzata da Alberto Savio, la famiglia Angelico, uno degli sponsor più longevi del basket italiano degli ultimi vent’anni, è stata il riferimento principale per il basket a Biella, così la notizia dell’uscita dal gruppo di Alberto Angelico fa un certo effetto.
«Resto tifoso, verrò alle partite»
Tifosissimo da sciarpa al collo, ma persona molto riservata e poco incline ai riflettori dei media, Angelico sottolinea con molta serenità che non si tratta certo di un addio traumatico: «Continuerò ad occupare il mio posto nel parterre rosso con la mia famiglia, vicino a una persona squisita come Alberto Cerruti e tiferò sempre per Pallacanestro Biella. Spero che il Club vada avanti ed ottenga i risultati che merita. A questo proposito confermo che il marchio Angelico sarà sponsor della squadra in Coppa Italia, dunque nessuna rottura e nessun rancore con nessuno, semplicemente sono in disaccordo con alcune nuove metodologie di gestione e quindi mi faccio da parte come è normale che sia in una situazione del genere. Ma non ho alcun problema personale con nessuno - spiega -, dopo le partite continueremo ad andare a mangiare una pizza insieme tra soci, alcuni dei quali diventati veri amici, e cosa più importante, continuerò ad andare a vedere due o tre allenamenti a settimana come ho sempre fatto. Resto tifoso di Pallacanestro Biella, vorrei che sia chiaro, la mia uscita non deve essere strumentalizzata».
«Lascio perché in disaccordo su gestione»
E allora cosa c’è che non va, tanto da allontanarsi dalla stanza dei bottoni?
«Sono convinto che l’unico problema, risolvibilissimo, del Club sia quello di dover allargare la base societaria, in modo da essere più solida economicamente. L’esempio del consorzio di Varese che si cerca di imitare, con tanti azionisti che non debbano impegnarsi per cifre importanti, cercati tra gli imprenditori locali, è secondo me una buona via da seguire. Quello che non trovo giusto è che si sia passati ad una gestione più ristretta delle decisioni, quando secondo me la forza del Club è sempre stata trovarsi tra soci, anche una volta settimana, per discutere di tutto. Oggi, ad esempio, ci si ritrova con un general manager in scadenza di contratto e dunque con un margine operativo limitato sulle scelte future, situazione che per me andava affrontata prima, dando nuova fiducia a Sambugaro. Ora, invece, in senso più esteso, con la creazione di un Comitato di gestione ristretto a poche persone, questo clima di squadra tra soci è venuto meno, così come il poter discutere anche di programmi tecnici e di persone, cosa per me fondamentale, ma evidentemente è una questione mia, sono fatto così».«Famiglia Angelico agiva diversamente con i soci»
Un modello di gestione più snello, non rende un club sportivo più dinamico?
«La famiglia Angelico era il riferimento negli anni passati, ma non avendo la maggioranza delle azioni non ha mai imposto nulla ai soci, coinvolgendo nelle scelte anche quelli con l’1%, tanto per fare un esempio. Oggi non è più così e non mi sembra che ci siano soci col 51%, ma ripeto, non ho assolutamente nulla contro le persone, Antonio Trada, o il ritorno di Marco Atripaldi, non sono d’accordo col metodo, per cui mi faccio da parte. Da tifoso spero che il nuovo corso dirigenziale ottenga i risultati e riesca a coinvolgere altre figure in società. Pallacanestro Biella è una realtà solida nel mondo del basket nazionale. Domenica ci vediamo tutti al palasport a tifare Biella».
Gabriele Pinna