Lite al mercato, multati gli ambulanti
BIELLA - Sono arrivati i primi provvedimenti nei confronti degli ambulanti del mercato di piazza Falcone che, alla fine di novembre dello scorso anno, si erano resi protagonisti di una lite nata per futili motivi e degenerata in violenza. L'assessore comunale Stefano La Malfa aveva annunciato, nei confronti di episodi di violenza al mercato, la “tolleranza zero”. «Il mercato è una comunità - interviene ora l'assessore - bisogna rispettare le regole e deve esserci rispetto reciproco tra gli operatori».
Proprio su questa linea, il comando di Polizia municipale ha emesso, nei confronti dei titolari delle due attività, la sanzione amministrativa pari a 160 euro. Inoltre, proprio in questi giorni, gli agenti valuteranno l'eventuale applicazione della sanzione accessoria della sospensione dell'attività per uno o più giorni. E, se uno dei coinvolti decidesse di procedere sporgendo denuncia, l'episodio potrebbe avere anche risvolti penali.
I fatti si erano verificati il 25 novembre 2017. A suscitare l’ira di alcuni ambulanti era stato un giovane straniero, ai tempi dipendente di uno degli operatori del mercato. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine (oltre alla Polizia urbana erano intervenuti anche Polizia di Stato e Carabinieri) l'uomo, incurante dell’arrivo degli altri ambulanti, aveva parcheggiato il furgone lungo la stradina che si affaccia al Bar dell’Orso, poi era sceso ed entrato al bar per fare colazione. Lo straniero non aveva nemmeno accostato, lasciando che il mezzo occupasse buona parte della carreggiata e impedendo agli altri di entrare in piazza. Si era formata una piccola coda e, alcuni tra gli altri ambulanti, erano andati a chiamarlo. Quando il giovane nordafricano era uscito dal bar era visibilmente seccato per essere stato disturbato durante la colazione mattutina e, forse in segno di disprezzo - ma questa è solo un’ipotesi - , aveva sputato per terra, in direzione di una ambulante. Un gesto, il suo, che non era per nulla piaciuto ai colleghi: una donna, anche lei ambulante del mercato, che vive nel Torinese, gli si era avvicinata e, urlandogli addosso, gli aveva tirato un ceffone. I due avevano iniziato a litigare, attirando l’attenzione degli altri ambulanti. Un gruppetto di nordafricani era intervenuto a sostegno del collega connazionale e il marito della donna a difesa della consorte. Lo straniero era stato avvicinato dai due coniugi, che lo avevano preso a schiaffi e insulti. Intanto tutt’attorno si era formato un capannello di persone, tutte incredule per quello che stava succedendo. Erano volate molte urla e spintoni, fino all’arrivo delle forze dell'ordine. Di fronte agli agenti gli animi si erano tranquillizzati. «Già poco tempo fa - aveva detto La Malfa, condannando duramente l'episodio - si era verificata una lite aggressiva tra due ambulanti e avevamo predisposto una lettera di richiamo. Sono senza dubbio episodi da non sottovalutare, che preoccupano, anche alla luce del caso, avvenuto al mercatino del libero scambio di Torino, quando un cliente fu ucciso con una coltellata alla gola».
Shama Ciocchetti
BIELLA - Sono arrivati i primi provvedimenti nei confronti degli ambulanti del mercato di piazza Falcone che, alla fine di novembre dello scorso anno, si erano resi protagonisti di una lite nata per futili motivi e degenerata in violenza. L'assessore comunale Stefano La Malfa aveva annunciato, nei confronti di episodi di violenza al mercato, la “tolleranza zero”. «Il mercato è una comunità - interviene ora l'assessore - bisogna rispettare le regole e deve esserci rispetto reciproco tra gli operatori».
Proprio su questa linea, il comando di Polizia municipale ha emesso, nei confronti dei titolari delle due attività, la sanzione amministrativa pari a 160 euro. Inoltre, proprio in questi giorni, gli agenti valuteranno l'eventuale applicazione della sanzione accessoria della sospensione dell'attività per uno o più giorni. E, se uno dei coinvolti decidesse di procedere sporgendo denuncia, l'episodio potrebbe avere anche risvolti penali.
I fatti si erano verificati il 25 novembre 2017. A suscitare l’ira di alcuni ambulanti era stato un giovane straniero, ai tempi dipendente di uno degli operatori del mercato. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine (oltre alla Polizia urbana erano intervenuti anche Polizia di Stato e Carabinieri) l'uomo, incurante dell’arrivo degli altri ambulanti, aveva parcheggiato il furgone lungo la stradina che si affaccia al Bar dell’Orso, poi era sceso ed entrato al bar per fare colazione. Lo straniero non aveva nemmeno accostato, lasciando che il mezzo occupasse buona parte della carreggiata e impedendo agli altri di entrare in piazza. Si era formata una piccola coda e, alcuni tra gli altri ambulanti, erano andati a chiamarlo. Quando il giovane nordafricano era uscito dal bar era visibilmente seccato per essere stato disturbato durante la colazione mattutina e, forse in segno di disprezzo - ma questa è solo un’ipotesi - , aveva sputato per terra, in direzione di una ambulante. Un gesto, il suo, che non era per nulla piaciuto ai colleghi: una donna, anche lei ambulante del mercato, che vive nel Torinese, gli si era avvicinata e, urlandogli addosso, gli aveva tirato un ceffone. I due avevano iniziato a litigare, attirando l’attenzione degli altri ambulanti. Un gruppetto di nordafricani era intervenuto a sostegno del collega connazionale e il marito della donna a difesa della consorte. Lo straniero era stato avvicinato dai due coniugi, che lo avevano preso a schiaffi e insulti. Intanto tutt’attorno si era formato un capannello di persone, tutte incredule per quello che stava succedendo. Erano volate molte urla e spintoni, fino all’arrivo delle forze dell'ordine. Di fronte agli agenti gli animi si erano tranquillizzati. «Già poco tempo fa - aveva detto La Malfa, condannando duramente l'episodio - si era verificata una lite aggressiva tra due ambulanti e avevamo predisposto una lettera di richiamo. Sono senza dubbio episodi da non sottovalutare, che preoccupano, anche alla luce del caso, avvenuto al mercatino del libero scambio di Torino, quando un cliente fu ucciso con una coltellata alla gola».
Shama Ciocchetti