BIELLA - Il bacino biellese a livello di raccolta differenziata cresce. E i dati sono ancora quelli relativi al 2016, gli ultimi certificati, nei giorni scorsi, dalla giunta regionale con una apposita delibera. Dati che non tengono conto del passaggio, avvenuto l’anno scorso, di molti comuni biellesi alla raccolta porta a porta, sistema che consente di aumentare, e non di poco, la raccolta differenziata. Il provvedimento regionale si inserisce tra le funzioni di programmazione, di indirizzo e di coordinamento in materia di rifiuti, i cui dati, elaborati e validati per essere approvati annualmente sin dal 2001, forniscono oggi il più valido strumento di analisi utile all’attuazione della nuova legge in materia di gestione dei rifiuti urbani, approvata poche settimane fa, e al raggiungimento degli obiettivi prefissati nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani. Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e dalle disposizioni regionali in materia, i dati relativi alla produzione annua dei rifiuti, allo smaltimento e al recupero dei rifiuti differenziati e indifferenziati, articolati a livello comunale, di consorzio e provinciale, sono fondamentali per di monitorare gli obiettivi di raccolta differenziata che, come detto, sono definiti nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani. I dati raccolti sono dettagliati per ogni singolo comune e aggregati per ognuno dei 21 Consorzi oggi operativi in Piemonte. Gli ultimi dati aggregati sono quelli riferiti ai territori di area vasta provinciale, sintetizzati nell’ultimo dato regionale che fotografa una raccolta differenziata al 55,2 per cento, una produzione totale di rifiuti pari a 458,5 chili/anno per abitante, e 205,3 chili/anno per abitante di rifiuti indifferenziati destinati al recupero energetico e, in minima parte, allo smaltimento. La delibera conferma inoltre l’obiettivo minimo del 65% di raccolta differenziata per ogni singolo comune per evitare le sanzioni previste. Enzo Panelli
Leggi di più sull'Eco di Biella
BIELLA - Il bacino biellese a livello di raccolta differenziata cresce. E i dati sono ancora quelli relativi al 2016, gli ultimi certificati, nei giorni scorsi, dalla giunta regionale con una apposita delibera. Dati che non tengono conto del passaggio, avvenuto l’anno scorso, di molti comuni biellesi alla raccolta porta a porta, sistema che consente di aumentare, e non di poco, la raccolta differenziata. Il provvedimento regionale si inserisce tra le funzioni di programmazione, di indirizzo e di coordinamento in materia di rifiuti, i cui dati, elaborati e validati per essere approvati annualmente sin dal 2001, forniscono oggi il più valido strumento di analisi utile all’attuazione della nuova legge in materia di gestione dei rifiuti urbani, approvata poche settimane fa, e al raggiungimento degli obiettivi prefissati nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani. Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e dalle disposizioni regionali in materia, i dati relativi alla produzione annua dei rifiuti, allo smaltimento e al recupero dei rifiuti differenziati e indifferenziati, articolati a livello comunale, di consorzio e provinciale, sono fondamentali per di monitorare gli obiettivi di raccolta differenziata che, come detto, sono definiti nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani. I dati raccolti sono dettagliati per ogni singolo comune e aggregati per ognuno dei 21 Consorzi oggi operativi in Piemonte. Gli ultimi dati aggregati sono quelli riferiti ai territori di area vasta provinciale, sintetizzati nell’ultimo dato regionale che fotografa una raccolta differenziata al 55,2 per cento, una produzione totale di rifiuti pari a 458,5 chili/anno per abitante, e 205,3 chili/anno per abitante di rifiuti indifferenziati destinati al recupero energetico e, in minima parte, allo smaltimento. La delibera conferma inoltre l’obiettivo minimo del 65% di raccolta differenziata per ogni singolo comune per evitare le sanzioni previste. Enzo Panelli