Mix di stupefacenti: sedicenne in coma
Mix di stupefacenti: sedicenne in coma Ha assunto hashish e metadone: spacciatore arrestato dai carabinieri |
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E’ in coma, a 16 anni, per aver assunto un mix di hashish e metadone. Non è chiaro chi abbia fornito al ragazzo l’oppiaceo sintetico inventato per curare gli eroinomani e distribuito dai Sert solo a chi sta seguendo una terapia di disintossicazione. Sarà lui stesso, forse, a confidarlo agli investigatori se e quando si risveglierà dal coma indotto dall’assunzione delle sostanze. Chi ha venduto l’hashish al ragazzo, invece, è già stato arrestato, a tempo di record. |
Mix di stupefacenti: sedicenne in coma |
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E’ in coma, a 16 anni, per aver assunto un mix di hashish e metadone. Non è chiaro chi abbia fornito al ragazzo l’oppiaceo sintetico inventato per curare gli eroinomani e distribuito dai Sert solo a chi sta seguendo una terapia di disintossicazione. Sarà lui stesso, forse, a confidarlo agli investigatori se e quando si risveglierà dal coma indotto dall’assunzione delle sostanze. Chi ha venduto l’hashish al ragazzo, invece, è già stato arrestato, a tempo di record. E’ un marocchino di cui per ora si conoscono solo il nome e l’iniziale del cognome, El Abib A., 27 anni, irregolare, già gravato da precedenti di polizia, che abita in città, in un appartamento di via per Pollone. Lo hanno rintracciato a tempo di record i carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia che si sono presi a cuore questa brutta storia dopo aver fatto visita al capezzale del ragazzo. Il primo passo dell’inchiesta è stato quello di interrogare gli amici del sedicenne in coma, un nutrito gruppo di giovani, tutti minorenni, intorno al quale gravita un venticinquenne, la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti che non avrebbero ancora finito di indagare. Ne è uscito un nome, quello del presunto intermediario tra quel gruppetto di amici e lo spacciatore marocchino. Erano le 18 di sabato, poche ore dopo l’arrivo al pronto soccorso di Biella del sedicenne e il suo successivo trasferimento nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Novara, quando i carabinieri, coordinati dal capitano Filippo Tancon Lutteri, hanno fatto irruzione nell’appartamento dove il marocchino conviveva con una biellese. Non è stato facile individuare la base operativa del presunto spacciatore. Di appartamenti, negli edifici all’inizio di via per Pollone, ce ne sono parecchi. E quello dello straniero non aveva di sicuro il nome sul campanello. La zona è stata quindi circoscritta per evitare che il marocchino potesse, come si suol dire, mangiare la foglia e svignarsela. Sono state chieste informazioni a qualche residente. Qualcuno ha sostenuto di non aver mai visto da quelle parti il giovane della descrizione. Altri hanno dato una grossa mano agli investigatori. Ottenuta la certezza sull’ubicazione dell’alloggio occupato dal marocchino, i militari hanno fatto irruzione. El Abib A. (che stamattina comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari per l’udienza di convalida dell’arresto) è stato subito bloccato e ammanettato. In casa i militari hanno poi trovato quasi 50 grammi di hashish, 2.900 euro in banconote di vario taglio che si sospetta possano rappresentare il provento dell’attività di spaccio, un bilancino di precisione e l’immancabile materiale per il confezionamento dello stupefacente. Le indagini dei carabinieri sono iniziate quando il sedicenne è stato portato in ospedale. Stava male. Le analisi hanno poi tolto ogni dubbio e, nel contempo, hanno sorpreso anche gli investigatori. Il ragazzo era intossicato non solo da sostanze cannabinoidi (composti chimici presenti nella cannabis sativa da cui si estrae l’hashish. A tutt’oggi ne sono stati identificati una sessantina), ma anche da metadone, la sostanza analgesica “oppiode”, prodotta in laboratorio, che agisce sul nostro organismo con gli stessi meccanismi dei farmaci ricavati dall'oppio, come la morfina e l'eroina. E’ una sostanza liquida, oleosa, che viene ingerita per via orale e viene sfruttata nella terapia della dipendenza da oppiacei. Viene fornita gratuitamente dai Sert, ma solo a chi sta seguendo una terapia disintossicante. La prognosi per il ragazzo è riservata. Non è ancora del tutto chiaro cos’abbia provocato la sospetta intossicazione, se l’organismo del giovane abbia agito in modo anomalo al mix di sostanze, oppure se, in realtà, è subentrata una sorta di allergia a qualcuno dei componenti delle sostanze assunte. Neppure è stato ancora chiarito se il giovane faccia uso di hashish e di altre droghe in modo episodico oppure sistematico. Dal comando dei carabinieri giunge un monito-consiglio ai genitori, riferito chiaramente al venticinquenne che gravita nel contesto dello stesso circuito di giovanissimi frequentato del ragazzo finito in ospedale: «Fate sempre attenzione a chi frequentano i vostri figli. Non sempre un amico più grande può rappresentare una sicurezza...». Valter Caneparo 17 novembre 2008 |
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