Il Biellese migliora la propria qualità della vita e risale di 14 posizioni nella classifica delle province italiane pubblicata oggi dal Sole 24 Ore: dal 49° del 2007 al 35°, praticamente in linea con il risultato dell'altro rapporto, quello di Italia Oggi dell'8 dicembre. Da oltre 15 anni il dossier misura la vivibilità delle 103 province italiane e delle regioni attraverso una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche: reddito, occupazione, natalità e sanità, reati e opportunità per il tempo libero, un ritratto dell’Italia che assegna il primo posto ad Aosta e l’ultimo a Caltanissetta. La classifica è suddivisa in 6 settori: Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi e ambiente, Ordine pubblico, Popolazione, Tempo libero.
Nel Biellese risultano buoni i dati fatti registrare nelle spese per mobili ed elettrodomestici, con un alto indice Foi (che misura le spese delle famiglie di operai e impiegati) e un importo delle pensioni sopra la media. Per il tenore di vita il Biellese è decimo in Italia. È ventiduesimo invece nel settore Affari e lavoro, che comprende indici come il rapporto fra occupati e persone in cerca di lavoro (43°), l’importo pro-capite (12°), i fallimenti di imprese (33°) e le nuove registrate ogni 100 abitanti (42°). Nella percentuale di occupati fra i 25 e i 34 anni il Biellese è 13esimo.
Nel settore Ordine pubblico (furti d’auto denunciati, rapine, borseggi e scippi, furti in casa, minori denunciati) la posizione è la numero 46 mentre per quanto riguarda la Popolazione il Biellese è in fondo alla classifica, al 101esimo posto – qui gli indicatori riguardano il numero di immigrati, di abitanti, di nuovi nati, di laureati e di giovani rispetto agli anziani.
Servizi e ambiente. In questo settore vengono valutati gli incidenti stradali, la differenza in gradi fra il mese più caldo e quello più freddo, l’indice di Legambiente Ecosistema, la giustizia (con il rapporto fra le cause esaurite e le nuove e pendenti), la dotazione infrastrutturale, il tasso di dispersione scolastica. Qui il Biellese si piazza al 79esimo posto.
Positivi i numeri registrati nel settore Tempo libero (31esimo posto), che descrivono un territorio dove è facile ascoltare un concerto (settimo posto), con un buon indice di sportività (23esimo) e un volontariato ben organizzato (31esimo). Per l’acquisto di libri i biellesi sono al 44esimo posto, al 49esimo nel rapporto fra numero di abitanti e la presenza di bar e ristoranti, all’80esimo per l’affluenza agli spettacoli cinematografici.
Fra le altre Province del Piemonte (piazzato al non posto nella classifica delle Regioni) meglio di Biella hanno fatto Cuneo, 13esima, Asti, 23esima, e il Vco (26).
A leggere la graduatoria nazionale si può notare che tra i più vivibili ci sono diversi luoghi dell’arco alpino (Belluno, Trento, Bolzano e Sondrio), mentre è tutta del Mezzogiorno la parte più bassa della graduatoria, con sei siciliane fra le ultime dieci.
Tra le grandi aree metropolitane arretrano Milano e Roma, rispettivamente, al 20° e 28° posto, quando figuravano invece tra le prime dieci nella scorsa rilevazione. In discesa anche Torino (66esima).
Il primo commento sui dati arriva dall’assessore provinciale all’ambiente Davide Bazzini: «Il trend di crescita della qualità della vita nel Biellese è un segnale sicuramente positivo. Lo è ancor di più in un momento in cui una cronica crisi economica e sociale investe il territorio. La tenuta delle reti sociali di prossimità, l’incremento della dotazione infrastrutturale, un deciso aumento di qualità dei parametri ambientali sono gli elementi principali di una crescita che ci porta al 35esimo posto tra le province italiane, in una posizione prioritaria tra le piemontesi. Restano alcuni limiti ormai “strutturali” come il progressivo invecchiamento della popolazione, la bassa scolarità e l’elevato abbandono scolastico. Tutti fattori, questi, che proprio come la crisi produttiva in atto richiedono interventi di medio lungo termine e di non facile applicazione. La rilevazione segnala però presagi di speranza: la tenuta del “capitale umano”, la crescita delle infrastrutture, della qualità dei servizi e dei parametri ambientali sono il risultato della programmazione portata avanti dal sistema territoriale con un grosso impulso della Provincia. Su questa triade (capitale sociale, infrastrutture e ambiente) si gioca la possibilità di futuro del nostro territorio».
29 dicembre 2008
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