«Apprendiamo che i partiti che sostengono il governo Berlusconi e le opposizioni parlamentari di Di Pietro, Casini e Veltroni avrebbero raggiunto un accordo sullo sbarramento al 4 per cento per le prossime elezioni europee». Mossi da questo, i responsabili di Rifondazione Comunista, Roberto Pietrobon, dei Comunisti Italiani, Silvio Belletti, e di Sinistra Democratica, Gloria Gribaudo, hanno organizzato una conferenza stampa sotto la sede del Partito Democratico di via Trieste. «Riteniamo questa scelta - continuano i tre esponenti di Sinistra - gravemente lesiva della democrazia perché inficia il principio della rappresentanza proporzionale del voto dei cittadini senza che vi sia alcun argomento di "governabilità" a giustificarla trattandosi del Parlamento Europeo».
Questo è solo l’ultimo amaro sfogo della Sinistra contro il Partito Democratico, dopo le vicende legate alla mancata rielezione del presidente di Cosrab e gli screzi sul bilancio provinciale. Le parole più forti, durante la manifestazione, sono arrivate da Silvio Belletti. «Se il Partito Democratico di Biella - sottolinea - non prenderà posizione e non deciderà di confrontarsi con noi, potremmo anche valutare l’ipotesi di uscire dalla maggioranza in Comune a Biella e in Provincia. Non si può pensare di stare insieme solo per conveniente nelle realtà locali, mentre a Roma si lavora per far scomparire la Sinistra. Stiamo portando avanti un discorso ben preciso per ricreare un partito alternativo al Pd e continueremo su questa strada».
Pochi minuti dopo la fine della manifestazione, ecco un comunicato del segretario del Pd, Michelangelo Valenti, che dice: «Parlare di colpo di Stato o di attacco alla democrazia di fronte a una riforma della legge elettorale per l’elezione del Parlamento europeo che introduce uno sbarramento del 4 per cento (ma che non modifica il sistema delle preferenze) è un non-senso. I colpi di Stato sono un’altra cosa e in politica le parole contano. E’ legittimo che vi sia chi come Rifondazione Comunista e altri partiti si opponga a un tale provvedimento ma è indiscutibile il fatto che occorra giungere ad un meccanismo elettorale che eviti i processi di frammentazione così come avviene nel resto d’Europa».
Poi Valenti aggiunge: «In questi Paesi dove lo sbarramento va dal 4 per cento in su nessuno si sogna di considerare quelle leggi elettorali liberticide. Solo in Italia può succedere che ci si ostini a ritenere che sia sinonimo di rappresentatività e pluralismo il fatto di consentire che un partito che raccoglie 250 mila voti possa essere rappresentato nel Parlamento europeo col risultato di trovarsi con decine di partiti e partitini, ciascuno dei quali non è in grado di influire minimamente sulla politica europea, che rappresentano soltanto sé stessi. Il PD era ed è per uno sbarramento del 3 per cento per garantire una maggiore rappresentatività delle forze politiche minori. La sinistra radicale, rappresentata in Italia da diverse sigle, deve porsi il problema di favorire i processi di aggregazione attraverso i quali raggiungere e superare la soglia del 4 per cento e poter contare in Europa».
29 gennaio 2009
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