A letto con l’influenza, rapinata da due slavi

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A letto con l’influenza,
rapinata da due slavi

Paura per una donna al quarto piano
di un condominio di via Trieste

(1 feb) Era a letto influenzata quando due sconosciuti sono entrati in camera e hanno cominciato a frugare in tutti i cassetti alla ricerca di soldi e oggetti in oro. «Non ti muovere, altrimenti ti facciamo volare di sotto...», le ha intimato uno dei due. Così, uno dei tanti furti che si stanno registrando negli ultimi giorni, si è trasformato in rapina. Sono stati momenti di vero terrore, mercoledì scorso intorno alle 19, per una signora di mezza età di Biella che abita in un palazzo di via Trieste.

A letto con l’influenza,
rapinata da due slavi

Paura per una donna al quarto piano
di un condominio di via Trieste

Era a letto influenzata quando due sconosciuti sono entrati in camera e hanno cominciato a frugare in tutti i cassetti alla ricerca di soldi e oggetti in oro. «Non ti muovere, altrimenti ti facciamo volare di sotto...», le ha intimato uno dei due. Così, uno dei tanti furti che si stanno registrando negli ultimi giorni, si è trasformato in rapina. Sono stati momenti di vero terrore, mercoledì scorso intorno alle 19, per una signora di mezza età di Biella che abita in un palazzo di via Trieste. L’appartamento si trova al quarto piano. I ladri («Erano di sicuro slavi...», ha confermato la padrona di casa) sono entrati dalla portafinestra di un balcone che hanno raggiunto arrampicandosi dall’esterno. E’ proprio questo particolare che spinge il dirigente della Squadra volanti della polizia, commissario Daniela Di Fonzo, a riprendere un concetto più volte sottolineato dal questore Poma: «Possibile che nessuno abbia viso nulla? Invitiamo ancora una volta i cittadini a collaborare e a comporre il “113” nel caso notino qualunque particolare sospetto...». I due sconosciuti, di età compresa tra i 25 e i 30 anni, avevano i cappucci delle felpe sulla testa e il collo del maglione a coprire parte del volto. La derubata è rimasta immobile a letto fino a quando non è stata sicura che i due si erano allontanati. A quel punto ha telefonato prima alla figlia e in un secondo momento alla polizia. Sono così intervenuti gli specialisti della Scientifica che hanno  cercato di isolare qualche impronta digitale dei rapinatori così come i loro colleghi della Squadra mobile che dovranno condurre le indagini.

v.ca.

1 febbraio 2009

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