Muore e dona gli organi

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Muore e dona gli organi
Addio a Mario Ramella (63 anni). Ieri il funerale

(26 feb) E’ morto stroncato da un’improvvisa ischemia emorragica e ha donato tutti i suoi organi. Mario Ramella Pralungo, 63 anni, abitava in città in via Martiri Libertà 2 con la moglie Raffaella Conti e la figlia Sandra. L’uomo era un apprezzato mobiliere: assieme al fratello Piero, aveva imparato il mestiere dal padre Arturo, al quale erano subentrati dopo la sua morte. Entrambi erano andati in pensione solo un anno fa. Venerdì, lo scomparso, dopo cena, si è sentito male mentre stava giocando a bocce a Tollegno con dei suoi amici.

Muore e dona gli organi
Addio a Mario Ramella (63 anni). Ieri il funerale

E’ morto stroncato da un’improvvisa ischemia emorragica e ha donato tutti i suoi organi. Mario Ramella Pralungo, 63 anni, abitava in città in via Martiri Libertà 2 con la moglie Raffaella Conti e la figlia Sandra. L’uomo era un apprezzato mobiliere: assieme al fratello Piero, aveva imparato il mestiere dal padre Arturo, al quale erano subentrati dopo la sua morte. Entrambi erano andati in pensione solo un anno fa. Venerdì, lo scomparso, dopo cena, si è sentito male mentre stava giocando a bocce a Tollegno con dei suoi amici. Subito soccorso, è stato trasporto all’ospedale di Biella con un’ambulanza del servizio del  “118” e le sue condizioni apparvero subito gravissime. Infatti, nel primo pomeriggio di sabato, Mario Ramella Pralungo, ancora a borda di un’ambulanza, è stato trasportato nel più attrezzato nosocomio di Novara, nel disperato tentativo di strapparlo alla morte, ma non c’è stato nulla da fare. E’ morto, senza aver ripreso conoscenza, nel pomeriggio di lunedì, dopo essere stato tenuto in vita, per alcune ore, grazie a sofisticate attrezzature sanitarie, in quanto la famiglia aveva dato il suo assenso per l’espianto dei suoi organi. Così, si è atteso l’arrivo da Pavia dell’équipe medica specializzata. «Mio marito aveva sempre espresso la volontà di donare i suoi organi, al momento della sua morte, se ci fossero state le condizioni per farlo - spiega, commossa la moglie -. Mia figlia e io, pur con l’angoscia nel cuore, abbiamo dato il nostro assenso».  Tutto sembra essere andato per il meglio, cioè che sia stato possibile espiantare quasi tutti i suoi organi. Così, grazie a lui e ai suoi familiari, diverse persone potranno essere salvate o, comunque, avere una vita migliore. Un gesto tanto nobile quanto importante.  Mario Ramella Pralungo ha, inoltre, lasciato: il fratello Piero con la moglie Lidia e le figlie Elena ed Antonella con le rispettive famiglie, la suocera Edna vedova Conti e la cognata Carla e famiglia. I suoi solenni funerali si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa dell’Assunta. La salma verrà poi cremata nel Tempio Crematorio di Domodossola.

26 febbraio 2009

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