Chiuso un altro bordello cinese
Chiuso altro bordello gestito dai cinesi Era in via Macchieraldo. Denunciati anche due italiani sottoposti ora ad accertamento da parte della Finanza |
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(21 mag) E fanno 21 in meno di due anni. Tanti sono i bordelli chiusi dalle forze dell’ordine nel Biellese. Tutte mini case a luci rosse con gestione per così dire familiare, capaci però di rendere fior di quattrini. Come l’ultimo, scoperto di nuovo in via Macchieraldo, dopo quelli chiusi a novembre e a dicembre 2007, il primo con prostitute di origini cinesi, il secondo con una brasiliana. L’operazione, stavolta, è stata condotta dalla polizia e dalla Guardia di finanza, dalla Squadra mobile coordinata dal commissario Maria Assunta Ghizzoni, e dal Nucleo di polizia tributario dell’ex “Dia” (Direzione investigativa antimafia), tenente colonnello Maurizio Cianciotta (entrambi nella foto), ognuno per le proprie competenze, la prima per i risvolti prettamente criminali, i finanzieri per quelli dal punto di vista economico e finanziario. E’ stata arrestata la presunta maîtresse, una cinese di 49 anni, Li Ping, accusata di non aver ottemperato all’ordine del questore di Modena di lasciare il territorio italiano in quanto sprovvista del permesso di soggiorno e quindi clandestina. |
Chiuso altro bordello |
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E fanno 21 in meno di due anni. Tanti sono i bordelli chiusi dalle forze dell’ordine nel Biellese. Tutte mini case a luci rosse con gestione per così dire familiare, capaci però di rendere fior di quattrini. Come l’ultimo, scoperto di nuovo in via Macchieraldo, dopo quelli chiusi a novembre e a dicembre 2007, il primo con prostitute di origini cinesi, il secondo con una brasiliana. L’operazione, stavolta, è stata condotta dalla polizia e dalla Guardia di finanza, dalla Squadra mobile coordinata dal commissario Maria Assunta Ghizzoni, e dal Nucleo di polizia tributario dell’ex “Dia” (Direzione investigativa antimafia), tenente colonnello Maurizio Cianciotta (entrambi nella foto), ognuno per le proprie competenze, la prima per i risvolti prettamente criminali, i finanzieri per quelli dal punto di vista economico e finanziario. E’ stata arrestata la presunta maîtresse, una cinese di 49 anni, Li Ping, accusata di non aver ottemperato all’ordine del questore di Modena di lasciare il territorio italiano in quanto sprovvista del permesso di soggiorno e quindi clandestina. Potrebbe inoltre essere segnalata per l’accusa di sfruttamento della prostituzione per quanto avrebbe gestito un numero imprecisato di giovani donne cinesi di età compresa tra i 25 e i 30 anni che cambiavano con una certa frequenza. Sono stati inoltre denunciati per favoreggiamento della prostituzione, anche due italiani, Claudio R., 51 anni, di Gaglianico, colui che ha affittato a proprio nome l’appartamento per conto della cinese, e il padrone di casa, Guerrino P., 69 anni, mantovano residente a Biella. Per la prima volta, la Guardia di finanza sta eseguendo accertamenti di tipo patrimoniale e bancario nei confronti dei due italiani per verificare se anche loro traevano lucro, nel senso di denaro sonante, dall’attività delle prostitute che lavoravano nell’appartamento di via Macchieraldo. Anche nei loro confronti - se l’esito dei controlli delle Fiamme Gialle dovesse risultare positivo - potrebbe così essere contestata l’accusa più grave di sfruttamento della prostituzione. Dubbia la posizione del padrone di casa il quale risulterebbe proprietario di altri immobili, alcuni dei quali sarebbero stati affittati proprio per essere poi utilizzati come bordelli. Le perquisizioni dei finanzieri sono giunte fino a Vercelli. Nel corso dell’operazione, sono stati sequestrati 5.500 euro in contanti che rappresentano il provento dell’attività di prostituzione degli ultimi giorni, schede telefoniche, telefoni cellulari e strumentazioni varie. 21 maggio 2009
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