Oropa, caccia ai ladri motociclisti

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Oropa, caccia
ai ladri motociclisti

Dopo il colpo alle poste le indagini proseguono

(18 giu) Si sono forse allontanati in moto i tre rapinatori che martedì mattina alle 11 hanno svaligiato il piccolo ufficio postale di Oropa, già rapinato dieci anni fa con le stesse identiche modalità e dallo stesso numero di banditi. I carabinieri escludono che al colpo abbia partecipato anche una donna come si era ipotizzato in un primo momento.

Oropa, caccia
ai ladri motociclisti

Dopo il colpo alle poste le indagini proseguono

Si sono forse allontanati in moto i tre rapinatori che martedì mattina alle 11 hanno svaligiato il piccolo ufficio postale di Oropa, già rapinato dieci anni fa con le stesse identiche modalità e dallo stesso numero di banditi. I carabinieri escludono che al colpo abbia partecipato anche una donna come si era ipotizzato in un primo momento. L’idea che i banditi possano aver utilizzato delle moto per allontanarsi è nata dal fatto che tutte le strade d’accesso al santuario, non appena è scattato l’allarme, sono state chiuse dalle pattuglie dei carabinieri nell’arco di cinque minuti. Troppo poco per un’auto, seppur lanciata a tutta velocità e quindi col rischio d’incrociare altre auto o, peggio che mai, qualche autobus, per riuscire a raggiungere il bivio di Favaro e Pollone, oppure la Valle Cervo, dopo il santuario di San Giovanni d’Andorno, oppure ancora Andrate, lungo la strada del Tracciolino. Viene quindi spontaneo ipotizzare che siano state utilizzate moto oppure un’auto fuoristrada, in modo da riuscire a percorrere senza difficoltà una delle tante strade, più o meno sterrate, che si biforcano poco più sotto rispetto alla zona del santuario oppure lungo il Tracciolino.
Neppure viene però scartata a priori la prima ipotesi e cioé che i tre si siano allontanati su un’utilitaria di colore grigio come avrebbe indicato una coppia di pensionati che stava passeggiando proprio da quelle parti quando il colpo si è concluso. Certo è che, per non lasciare nulla di intentato, i carabinieri hanno fatto subito intervenire l’elicottero della base di Volpiano che ha pertanto monitorato dall’alto l’intera zona. Addirittura sarebbero stati eseguiti dei filmati in quota che potrebbero servire agli investigatori per individuare quantomeno la via di fuga utilizzata dai banditi.
Il bottino della rapina è abbastanza modesto: circa tremila euro o poco più tra denaro contante e valori bollati.
Tutti e tre i banditi sono entrati nel piccolo ufficio postale che si trova tra il ristorante Coda e la galleria San Pietro. In quel momento era presente la sola impiegata. Il primo a entrare è stato un giovane con il volto in parte coperto da un foulard, alto uno e ottanta e dalla corporatura media. Indossava una t-shirt bianca e un paio di jeans. «Dammi tutti i soldi e non fare scherzi...», ha intimato all’impiegata. Poi ha scavalcato il bancone e si è diretto verso la cassa dalla quale ha prelevato tutti i soldi. Nel frattempo sono entrati altri due banditi, entrambi giovani, con i volti in parte travisati e di statura inferiore al primo. Dopo aver preso i soldi, i tre se la sono svignata. Gli investigatori - coordinati dal tenente Francesco Rumiano - avrebbero in mano parecchi elementi utili alle indagini tra cui i filmati delle telecamere piazzate sul cancello principale del santuario.
v.ca.

18 giugno 2009

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