Dove andrà a sistemarsi la biblioteca? La vecchia amministrazione comunale la voleva trasferire negli spazi dell’ex Upim, nel centro città, ma la nuova maggioranza vuole ritirare la delibera che impegna il Comune all’acquisto dello stabile. Sarà questo uno dei principali temi in discussione martedì nel consiglio a Palazzo Oropa, una polemica in cui si è inserita anche una petizione organizzata spontaneamente da alcuni cittadini.
«Ci sono mille metri quadrati ancora disponibili in via Pietro Micca - dice l’assessore alla cultura Andrea Delmastro -, in più il polo culturale della città deve gravitare attorno al Chiostro di San Sebastiano. Ma non è nostra intenzione spostare la biblioteca a Città Studi». Il centrodestra, inoltre, contesta anche l’operazione per motivi tecnici legati allo stabile che fino ad un anno fa ospitava l’Upim. «Le solette non sono adeguate - spiega Delmastro - il tetto è in cemento-amianto e i piani interrati sono allagati».
L’opposizione, però, promette battaglia in aula per difendere una scelta che gli stessi consiglieri definiscono «nè di destra nè di sinistra, soltanto un buon affare in termini economici e strategici per il futuro della città». E' così che Pd, Idv, I Love Biella e Sinistra arriveranno in aula con una batteria di tredici emendamenti attraverso cui si chiede ad esempio di inserire la frase «l’amministrazione comunale di Biella ritiene che l’acquisto dell’immobile ex Upim destinato a sede della nuova Biblioteca civica debba essere revocata perché non consona alla filosofia di codesta Amministrazione che intende segnare una incontrovertibile e indiscutibile discontinuità con la precedente amministrazione», oppure di variare singole parole o, ancora, di dar seguito all’acquisto.
Intanto alcuni cittadini si sono organizzati con una petizione perché il sindaco decida di mantenere la biblioteca nel centro di Biella. Caterina Garella, cittadina di Biella in pensione, ha dato vita a una protesta pacata ma incisiva che è sfociata sabato in una raccolta firme sotto i portici del Municipio, proprio il luogo in cui oggi verrà messa definitivamente la parola fine all’idea di spostare la biblioteca nell’ex Upim. Garella, non impegnata politicamente ma di area di centrosinistra, è partita da sola coinvolgendo sempre più persone. Tanto che le firme sono arrivate a oltre mille in pochi giorni. «Un successo davvero - dice la stessa Caterina Garella -, non me lo aspettavo. Invece la gente appena sentiva parlare di biblioteca si interessava, si appassionava e non esitava a firmare».
L’idea di coinvolgere i cittadini con ogni strumento (dalle petizioni cartacee a quelle su internet all’indirizzo http://firmiamo.it/sign/list/labibliotecanelcuoredibiella, oppure utilizzando il social network Facebook) l’ha avuta proprio lei, Caterina Garella, non impegnata politicamente ma con una gran voglia di veder crescere la biblioteca. «Sentivo di dover fare qualcosa - racconta - perché la biblioteca di Biella, con i suoi volumi antichi, è la seconda in Piemonte e questa deve essere preservata e, semmai, potenziata. Non è concepibile che si possa immaginare di spostarla a Città Studi, la sede dell’ex Upim è quella più adatta, più idonea. Non si tratta di centrosinistra o di centrodestra, qui si tratta di una bella idea che non deve essere cancellata».
27 luglio 2009
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