Fiat a Verrone, entro il 2012 seicento nuove assunzioni

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(8 ott) Stamane alle ore 10 il presidente di Fiat Powertrain Alfredo Altavilla e la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso hanno inaugurato a Verrone il rinnovato e ampliato stabilimento ex Lancia realizzato tra gennaio 2008 e settembre di quest'anno e che consentirà di rilanciare il presidio del gruppo automobilistico nel Biellese. Confermato lo sviluppo a 1100 adetti entro il 2012 e l'uso del nuovo cambio per il marchio americano Chrisler Stamane alle ore 10 il presidente di Fiat Powertrain Alfredo Altavilla e la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso hanno inaugurato a Verrone il rinnovato e ampliato stabilimento ex Lancia realizzato tra gennaio 2008 e settembre di quest'anno e che consentirà di rilanciare il presidio del gruppo automobilistico nel Biellese. Confermato lo sviluppo a 1100 adetti entro il 2012 e l'uso del nuovo cambio per il marchio americano Chrisler.
Il sostanziale raddoppio degli addetti fino a circa 1.100 unità - quanti erano una ventina di anni fa - avverrà per gradi. "Finora - commenta il direttore di stabilimento Borello - sono stai assunti 60 nuovi addetti formati allo scopo, mentre in attività nel nuovo stabilimento sono dai 150 ai 180 addetti provenienti dalla vecchia liena di produzione".
Alla cerimonia hanno partecipato tutte le autorità del Biellese, dal presidente della provincia Roberto Simonetti che ha insistito soprattutto "sull'impiego di manodopera locale", al sindaco di Biella Dino Gentile. La presidente della Regione Bresso ha ricordato la lunga trattativa per consercvare al Piemonte lo stabilimento ("una sfida vinta con la Turchia") e si è augurata, dicendosene sicura, "che Fiat si muova speditamente verso il futuro dell'auto verde". E' seguita una visita delle nuove linee produttive.
L'iniziativa complessiva risponde ad un protocollo di intesa per il potenziamento e lo sviluppo dello stabilimento di Verrone nel Biellese siglato a gennaio 2008 fra Bresso, l'allora presidente della Provincia Sergio Scaramal, il sindaco di Verrone Marco Turotti e l'ad Fiat Sergio Marchionne che aveva scelto gli impegni piemontesi (aiuti di Stato e agevolazioni da contratti d'insediamento) alle lusinghe della Turchia, decidendo di investire nell'operazione circa 500 milioni di euro e garantendo 600 nuovi posti di lavoro.
Fiat Powertrain Technologies (Fpt), società di Fiat Group che raggruppa tutte le attività relative ai motopropulsori di Fiat Group Automobiles, Iveco, Centro Ricerche Fiat e Elasis, produrrà dunque a Verrone il nuovo cambio, denominato C635, destinato alle vetture medie sopra i 1400 di cilindrata. Gli allestimenti saranno tre: manuale, Dual Dry Clutch (Ddct, cambio robotizzato con doppia frizione a secco) e robotizzato. I 500 milioni di investimento di Fpt, destinati non solo alla realizzazione delle nuove linee di produzione robotizzate che si inaugurano oggi, sono destinati a sostenere anche i costi di ricerca e sviluppo con l'obiettivo di raggiungere nel 2012, una capacità produttiva di circa 800mila cambi. L'avvio della produzione della versione manuale del nuovo cambio C635 era prevista a giugno, ma la congiuntura e i dati di mercato avevano consigliato uno slittamento che si pensava sarebbe stato anche più importante. Per la versione Dual Dry Clutch e quella robotizzata la produzione partirà nel 2010. «Il cambio C 635 Ddct - spiegano a Powertrain - introduce una nuova tecnologia nel settore dei cambi automatici e sarà in grado di rimpiazzare sia gli attuali cambi robotizzati sia quelli tradizionali. Tra le sue peculiarità si segnala anche una notevole riduzione dei consumi rispetto ai cambi automatici tradizionali». La realizzazione dei nuovi impianti è stata seguita da un tavolo tecnico comune, presso l'assessorato alle Attività Produttive della Regione Piemonte.
Lo stabilimento di Verrone (uno dei 15 di Fpt) sorge su un'area tra Verrone e Salussola su una superficie di 1 milione 875mila metri quadrati di cui 100.500 coperti ora implementati. Nato nel 1974, qui fino ad oggi si fabbricano i cambi C530 tanti modelli Fiat, Alfa e Lancia e gli alberi differenziali. Al suo interno lavorano oggi 550 dipendenti (70 impiegati e 480 lavoratori di officina), i quali «stanno progressivamente passando - afferma Maurizio Pala, rsu Cisl - dalla vecchia produzione del C530 al nuovo C635: una buona parte ha seguito fin da subito la nuova linea, mentre gli altri vengono pian piano dirottati lì. Entro fine anno, un’altra ottantina di lavoratori dovrebbe a tutti gli effetti essere convogliata sul C635». In azienda, nonostante le previsioni di crescita del volume d'affari, c'è anche una piccola parte di lavoratori in cassa integrazione. «Si tratta di esigenze di mercato - chiarisce Pala - dovute alla difficoltà di vendita del vecchio cambio, che era studiato per auto quasi fuori produzione e per lo più turbo diesel».

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