Tagli Gelmini, in pericolo il corso in ingegneria tessile

Pubblicato:
Aggiornato:

(12 ott) I tagli ai fondi di dotazione per le Università previsti dal governo Berlusconi stanno mettendo a repentaglio il futuro del corso di laurea in Ingegneria tessile in lingua inglese, oggi vero fiore all’occhiello delle proposte formative di Città Studi. A confermarlo è il presidente del complesso universitario cittadino, Luigi Squillario, il quale spiega che il Politecnico di Torino, cui fa riferimento il corso in questione, sta ragionando proprio in questi giorni sul destino delle sedi staccate a seguito delle restrizioni finanziarie previste dal ministro dell’Università Gelmini. I tagli ai fondi di dotazione per le Università previsti dal governo Berlusconi stanno mettendo a repentaglio il futuro del corso di laurea in Ingegneria tessile in lingua inglese, oggi vero fiore all’occhiello delle proposte formative di Città Studi (al centro). A confermarlo è il presidente del complesso universitario cittadino, Luigi Squillario, il quale spiega che il Politecnico di Torino, cui fa riferimento il corso in questione, sta ragionando proprio in questi giorni sul destino delle sedi staccate a seguito delle restrizioni finanziarie previste dal ministro dell’Università Gelmini.
Mentre il rettore del Politecnico torinese Francesco Profumo minaccia le dimissioni «se il governo non cambierà strada», una decisione deve comunque essere presa in vista del prossimo anno accademico. Ed è quanto il consiglio di ateneo sta cercando di fare in questi giorni: «Una prima seduta si è già tenuta - spiega Squillario -, ma è probabile che la decisione definitiva sarà presa giovedì. I membri del consiglio dovranno decidere quale linea far prevalere: quella di chi opta per il taglio drastico di tutte le sedi staccate o quella di chi spinge per mantenere almeno i corsi distaccati con una certa specificità. In questo caso, il corso biellese sarebbe mantenuto». Nonostante le prospettive siano incerte, Squillario non esita comunque a dirsi fiducioso: «Mi auguro proprio che non venga presa in considerazione l’ipotesi di tagliare il corso di Biella - spiega -. Anche l’ateneo di Bergamo ha chiuso l’indirizzo di Ingegneria tessile, per cui oggi restiamo solo noi. E chiudere il corso significherebbe buttare a mare gli sforzi fatti». Preoccupato per le sorti del corso biellese è anche il consigliere regionale Pd Wilmer Ronzani, il quale ha fatto presente la situazione all’assessore regionale Bairati. «Seguiamo con attenzione la vicenda nella speranza che si concluda con un esito poritivo per il territorio - afferma Ronzani -. Eliminare quel corso significherebbe dequalificare il territorio e il nostro complesso universitario. E non vogliamo permetterlo».
12 ottobre 2009

Seguici sui nostri canali