Sordevolo diventa il

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(30 set) «Mestò, rumò, poi schiaffeggiò il pastone/ fin che fu cotto/ e lo staccò bel bello/ l'ammucchiò nel paiolo, col cannone di pioppo/ e lo sbacchiò sopra il tarvello».
Che la polenta possa ispirare persino i poeti, lo confermano i versi giovanili di Giovanni Pascoli (da “Primi Poemetti”). Oggi, nell’era di Internet e della tecnologia, i nutrizionisti dicono però anche qualcosa di più: la polenta avrebbe, infatti, addirittura una valenza afrodisiaca. «Mestò, rumò, poi schiaffeggiò il pastone/ fin che fu cotto/ e lo staccò bel bello/ l'ammucchiò nel paiolo, col cannone di pioppo/ e lo sbacchiò sopra il tarvello».
Che la polenta possa ispirare persino i poeti, lo confermano i versi giovanili di Giovanni Pascoli (da “Primi Poemetti”). Oggi, nell’era di Internet e della tecnologia, i nutrizionisti dicono però anche qualcosa di più: la polenta avrebbe, infatti, addirittura una valenza afrodisiaca.
Comunque stiano le cose, alla polenta, cibo poetico e amorevole, il paese dedica una vera e propria due giorni dal titolo, non casuale, di “Un amore di polenta”. Un fine settimana in cui Sordevolo diventerà, metaforicamente, il grande paiolo di tutte (o quasi) le polente d’Italia.
Giunta quest’anno alla sua seconda edizione, la manifestazione “Un amore di polenta” porterà nel paese ai piedi del Mucrone, da sabato prossimo alle 17, le Pro Loco di cinque diverse regioni italiane (la Liguria con Moneglia, la Lombardia con Castelgoffredo, il Veneto con San Donà di Piave, il Friuli Venezia Giulia con Mortegliano e le Marche con Pennapilli e Castelplanio). Non mancherà, naturalmente, la Pro Loco di Sordevolo, anima, con il Comune e l’associazione ”Officine del Turismo Integrato”, della grande kermesse. Ogni Pro Loco declinerà, nel proprio stand, il più classico piatto preparato con la farina di mais (il goloso sole che incantò pure Goldoni che ebbe ad immortalarlo nella famosa scena de “La donna di garbo” in cui Rosaura e Arlecchino si mettono ai fornelli), accompagnandolo con le specialità delle proprie zone (dal baccalà al cinghiale, dalle seppie all’erba amara, dal ragù alla crescia di polenta marchigiana) che, potranno essere consumate direttamente sul posto a partire dalle 19 (lo stand della Pro Loco di Sordevolo preparerà ovviamente la classica polenta concia della Valle Elvo, ricca di burro e di sapido formaggio degli alpeggi locali). In serata, falò “della buona notte” con vin brulé e castagne. La manifestazione continuerà poi domenica 4 ottobre, con un intervento dimostrativo di Bianca Rosa Gremmo Zumaglini (Bianca delle Conserve) che terrà banco con una “lezione” pratica sulla polenta, tra storia e tradizione, cimentandosi in una tipica ricetta. In giornata, mentre i vari stands gastronomici continueranno a funzionare ed un mercatino di prodotti tipici di varie parti d’Italia, tra cui il Trentino Alto Adige, offrirà le proprie specialità, sarà possibile approfittare dell’emozione di un volo in parapendio, con istruttore professionista del gruppo “I Barbagianni”, dal colle di San Grato (che potrà essere raggiunto con apposito bus navetta) o di quella di una visita guidata nelle chiese e nei luoghi storici di Sordevolo.
«L’ottica - spiega il sindaco di Sordevolo, Riccardo Lunardon - continua ad essere quella in cui il paese da un po’ di tempo ha deciso di muoversi ovvero quella del confronto con le realtà omogenee non biellesi . Lo scopo è quello di fare rete, una rete di luoghi e tradizioni che consentono di fare quello che, con un termine un po’ abusato, si chiama benchmarking ossia comparazione, guardando a chi sa fare turismo da tempo e ispirandosi a quelle strategie, con umiltà ma adattandole a noi». Una rete di cuori che battono per la propria terra e che sanno trasalire anche davanti ad una semplice polenta fumante perché sanno che, dietro quel fumo goloso, si stempera, in realtà una civiltà contadina ricca di secoli.
Giovanni Orso
orso@primabiella.it
30 settembre 2009

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