Ambiente, sano l'85% dei corsi d'acqua
(15 ott) Biella promossa in ambiente. Qualche lieve insufficienza resta; un piccolo ”debito formativo” di fine anno, insomma. Nel complesso, però, il risultato è sicuramente sufficiente. Come una “prof” giusta ma severa, Arpa Biella ha squadernato i suoi registri e fatto calcoli e medie. I risultati sono stati presentati ieri pomeriggio nella Sala Becchia della Provincia, nel corso di un incontro cui ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente, Nicola de Ruggiero (vedi articolo in alto), il direttore di Arpa Biella, Pietro Girò, quello di Arpa Piemonte, Silvano Ravera, e l’asssessore provinciale all’Ambiente, Fausto Governato Greggio.
In sintesi, l’aria del Biellese resta salubre, con una concentrazione media annua di polveri sottili (parametro Pm 10 che ha il limite massimo in 40 microgrammi per metro cubo) in regresso nelle rilevazioni effettuate tanto nella centralina di Biella 1 di via don Sturzo (25 microgrammi), di Biella 2 di piazza Lamarmora (30 microgrammi) quanto in quella di Cossato (29 microgrammi). Biella promossa in ambiente. Qualche lieve insufficienza resta; un piccolo ”debito formativo” di fine anno, insomma. Nel complesso, però, il risultato è sicuramente sufficiente. Come una “prof” giusta ma severa, Arpa Biella ha squadernato i suoi registri e fatto calcoli e medie. I risultati sono stati presentati ieri pomeriggio nella Sala Becchia della Provincia, nel corso di un incontro cui ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente, Nicola de Ruggiero (vedi articolo in alto), il direttore di Arpa Biella, Pietro Girò, quello di Arpa Piemonte, Silvano Ravera, e l’asssessore provinciale all’Ambiente, Fausto Governato Greggio.
In sintesi, l’aria del Biellese resta salubre, con una concentrazione media annua di polveri sottili (parametro Pm 10 che ha il limite massimo in 40 microgrammi per metro cubo) in regresso nelle rilevazioni effettuate tanto nella centralina di Biella 1 di via don Sturzo (25 microgrammi), di Biella 2 di piazza Lamarmora (30 microgrammi) quanto in quella di Cossato (29 microgrammi). Partendo dal parametro che stabilisce non debba essere superata per più di 35 volte nell’anno la concentrazione di 50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo Biella 1 ha superato il limite solo 31 volte a differenza di Biella 2 (48 ) e Cossato (40), entrambi però in netto miglioramento sull’anno precedente. Soddisfacente anche lo stato delle acque superficiali del Biellese. Per quanto non sia stato ancora del tutto conseguito l’obiettivo fissato dalla legge circa il raggiungimento del livello di sufficienza di tutti i siti sui 24 “punti di indagine” collocati lungo Cervo, Elvo e Sessera (permane un 15% di insufficienze), la qualità delle acque di nessun sito ha tuttavia riportato la valutazione di “pessimo”. Non solo, ma il 41% dei siti risulta caratterizzata da uno stato ambientale buono ed un 37% di stato sufficiente, mentre il 7% è addirittura di qualità ambientale elevata. La rete di monitoraggio Arpa si estende anche sul lago di Viverone (dove i prelievi vengono realizzati grazie al valido ausilio dell
la Protezione Civile di Biella). Qui, il livello di qualità ambientale delle acque è stato giudicato scadente mentre positivo è invece risultato il controllo relativo alla balneabilità del lago. La legge, da quest’anno, fa obbligo ad Arpa di procedere anche alla valutazione (sia relativamente alla qualità per la potabilizzazione sia relativamente al valore ambientale) dei bacini idrici artificiali (Ostola ed Ingagna) ma i prelievi effettuati non consentono al momento una valutazione ancora certa.
Buoni anche i risultati dei rilevi e controlli che, nel 2008, Arpa ha compiuto sui depuratori nel Biellese. Dai controlli relativi ai quattro grandi depuratori consortili (Biella Nord e Sud, Cossato Spolina Massazza e Cerrione) nessun sforamento grave di parametro è stato riscontrato. Uguali anche gli esiti delle verifiche (12) che, nel 2008, Arpa ha compiuto sui circa trenta depuratori facenti capo a vari comuni biellesi e gestiti da Cordar, Sii o Comuni Riuniti nonché quelli dei venti controlli realizzati su una trentina di depuratori industriali. Per quanto riguarda le emissioni gassose in atmosfera, su 21 controlli effettuati nel 2008, 3 si sono conclusi con una segnalazione alla magistratura mentre, circa la questione relativa alle coperture in Eternit, dei 40 sopralluoghi effettuati da Arpa nel 2008, solo il 10% si è concluso con una richiesta di ordinanza urgente di rimozione al comune relativo. Buono anche il dato relativo all’inquinamento acustico da sorgenti note e su segnalazione di privati. Qui, Arpa è riuscita a capovolgere, dal 2002 al 2008, il trend, con una valida opera di prevenzione. Nel 2002 gli esposti ricevuti erano stati 57 a fronte di 24 previe valutazioni di impatto acustico. Nel 2008 invece, a fronte di 56 valutazioni di impatto, gli esposti sono stati solo 23.
Ultimo capitolo è la piccolissima nota dolente rappresentato dalla contaminazione del suolo generata da un “centro di pericolo localizzato” (serbatoi o cisterne interrate). Dopo che tra il 2005 ed il 2008, i casi erano andati diminuendo, nel 2009 sono stati invece 6 quelli registrati.
Giovanni Orso
15 ottobre 2009