All Sistem: tre dipendenti nei guai per i 380 mila euro spariti

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(30 nov) L’assalto a un furgone portavalori della “All System” di Vigliano, è stato sventato dai carabinieri di Biella che, nel contesto di un’altra indagine, hanno cominciato a fare luce sulla misteriosa sparizione di 17 pacchetti pieni zeppi di banconote, in tutto circa 380 mila euro che, all’inizio di luglio, per come si era ipotizzato in un primo momento, avevano preso la strada dell’immondizia insieme alla carta straccia. Nel primo caso sono stati denunciate quattro persone, due ex guardie giurate di un’altra società di vigilanza, un rapinatore per così dire “professionista” proveniente da Milano e la sua donna. Per il furto dei sacchetti pieni di soldi, sono invece indagate tre persone, tutti dipendenti della società di Vigliano. Del malloppo, anche in questo caso, non è stata finora trovata traccia. Al centro dei due fatti di cronaca c’è ancora una volta lo stesso istituto di vigilanza della maxi rapina da 30 milioni di euro del 31 agosto dell'anno scorso.
TUTTI I PARTICOLARI SU ECO IN EDICOLA OGGI (30 nov) L’assalto a un furgone portavalori della “All System” di Vigliano, è stato sventato dai carabinieri di Biella che, nel contesto di un’altra indagine, hanno cominciato a fare luce sulla misteriosa sparizione di 17 pacchetti pieni zeppi di banconote, in tutto circa 380 mila euro che, all’inizio di luglio, per come si era ipotizzato in un primo momento, avevano preso la strada dell’immondizia insieme alla carta straccia. Nel primo caso sono stati denunciate quattro persone, due ex guardie giurate di un’altra società di vigilanza, un rapinatore per così dire “professionista” proveniente da Milano e la sua donna. Per il furto dei sacchetti pieni di soldi, sono invece indagate tre persone, tutti dipendenti della società di Vigliano. Del malloppo, anche in questo caso, non è stata finora trovata traccia. Al centro dei due fatti di cronaca c’è ancora una volta lo stesso istituto di vigilanza della maxi rapina da 30 milioni di euro del 31 agosto dell'anno scorso. A tal proposito, venerdì mattina, il pubblico ministero ha persentato al giudice le richieste di condanna per i 14 "uomini d'oro" imputati del processo attualmente in corso con rito abbreviato. Ecco il riassunto di tali richieste. Per i biellesi che hanno collaborato e che per questo motivo avevano chiesto di poter patteggiare pene inferiori ai cinque anni, il sostituto procuratore Mariaserena Iozzo ha chiesto 5 anni e 4 mesi per Salvatore Bartilomo, 5 anni e 4 mesi per la moglie Giuseppina Liccardi. Chiesti infine sei anni tondi per Ciaramella, la presunta “talpa”, che quel giorno aveva fatto entrare i rapinatori travestiti da carabinieri. Per i quattro banditi entrati per primi con casco e tuta nera (il presunto capobanda, Luciano Romano, Giovanni Pezzella, Paolo Capodanno e Giuseppe Esposito), la piemme ha chiesto la condanna a 14 anni di carcere. Per altri tre tra esecutori e chi scortò i soldi da Milano a Napoli (l’impresario Giovanni Dimitri, l’ispettore di polizia Giovanni Franzese e Ciro Ricchetti), sono stati chiesti 12 anni di reclusione. Per Arcangelo Simeone, i cui familiari hanno fatto una colletta per poter risarcire le ragazze della sala conta e la guardia giurata legata in ufficio, sono stati chiesti otto anni e otto mesi. Pena leggermente inferiore, a 8 anni e 4 mesi, è stata chiesta per Renzo Parpinel, che affittò il capannone vicino a Milano dove trovarono rifugio i rapinatori e dove sarebbe avvenuta una prima spartizione dei soldi. Due anni e otto mesi, infine, sono stati clienti per Antonio Chianese, l’impresario edile accusato solo di ricettazione di parte del bottino. Le altre udienze sono state fissate per il 4, il 12 e il 18 dicembre, il 15 e il 19 gennaio. Il 22 gennaio sarà letta la sentenza.

30 novembre 2009

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