Alla Trappa restyling per le scuderie
(16 dic. 09) Sordevolo - Dieci anni fa, stava morendo. Oggi, grazie allomonima Associazione nata per volere del parroco, padre Luciano Acquadro, il monastero della Trappa sta tornando a vivere una stagione tutta nuova, cellula viva di un virtuoso percorso (quello dellEcomuseo Valle Elvo e Serra) che tiene insieme passato e futuro. Circa 1 milione e 200 mila euro in dieci anni: questo lammontare dellinvestimento compiuto su uno dei siti storici più belli del Biellese da parte dellAssociazione della Trappa presideuta da Giuseppe Pidello. I risultati sono lì, da vedere: la Trappa è tornata a fiorire dopo che le antiche volte e i muri in pietra sono stati consolidati, i tetti di lose rifatti e dopo che allorazione dei monaci, al battere di telai a mano (fu nel suo passato anche un opificio tessile degli Ambrosetti), al bisecolare silenzio che ne era seguito, si è oggi sostituita la voce dei turisti e, da oggi, il nitrire dei cavalli.
Sordevolo - Dieci anni fa, stava morendo. Oggi, grazie allomonima Associazione nata per volere del parroco, padre Luciano Acquadro, il monastero della Trappa sta tornando a vivere una stagione tutta nuova, cellula viva di un virtuoso percorso (quello dellEcomuseo Valle Elvo e Serra) che tiene insieme passato e futuro. Circa 1 milione e 200 mila euro in dieci anni: questo lammontare dellinvestimento compiuto su uno dei siti storici più belli del Biellese da parte dellAssociazione della Trappa presideuta da Giuseppe Pidello. I risultati sono lì, da vedere: la Trappa è tornata a fiorire dopo che le antiche volte e i muri in pietra sono stati consolidati, i tetti di lose rifatti e dopo che allorazione dei monaci, al battere di telai a mano (fu nel suo passato anche un opificio tessile degli Ambrosetti), al bisecolare silenzio che ne era seguito, si è oggi sostituita la voce dei turisti e, da oggi, il nitrire dei cavalli.
«Il 2009 - spiega Giuseppe Pidello che è anche coordinatore dellEcomuseo Valle Elvo e Serra - si chiude per lassociazione con un nuovo passo in avanti. E stato infatti completato il restauro delle antiche stalle del monastero, creando una scuderia con sei box per i cavalli. Analogamente recuperato è stato anche il vicino cortile, nella parte bassa. Il progetto, che ha visto un investimento complessivo di circa 100 mila euro, ha permesso di ricavare un sito che va ad inserirsi nel più generale percorso dellippovia biellese portato avanti dalla Provincia e che comprende anche il Santuario di San Giovanni di Andorno e Villa Piazzo di Pettinengo».
Pervenuta in eredità, nel 1974, allIstituto Ambrosetti di Sordevolo, la Trappa rappresentò per molti anni un bene oneroso, sia per il fatto di essere gravato da un vincolo di inalienabilità sia per la correlativa mancanza di fondi necessari ad affrontare i costosissimi interventi di cui il bene aveva urgente bisogno. La situazione si sbloccò nel 1994, con il piccolo finanziamento regionale per la realizzazione di alcuni lavori resisi necessari a seguito dei danni dellalluvione di quellanno.
«In quelloccasione - ricorda sempre Pidello - venni incaricato di redigere un progetto di manutenzione straordinaria dellimmobile. Chiesi alla Regione di poter effettuare anche un correlativo studio sul complessivo stato di degrado del fabbricato e mi fu concesso. Fu questo il punto di partenza per la nascita dellAssociazione della Trappa fortemente voluta da padre Acquadro. In quegli anni, lIstituto Ambrosetti riconfermò il vincolo dellinalienabilità del bene e la sua destinazione ad uso formativo». Muovendosi lungo quella rotta, lassociazione (che è parte integrante dellEcomuseo Valle Elvo e Serra) seppe inserire subito la Trappa nel percorso ecomuseale ed iniziò la sua attività concreta, con un progetto che prevede un utilizzo delledificio scandito in tre aree: una dedicata allaccoglienza (nel 2006 è stata inaugurata la bellissima foresteria, con una ventina di posti letto e cucina autogestita), una dedicata ai prodotti locali (con lassociazione Latte Vivo si sta, per esempio, portando avanti un progetto che prevede laffinamento dei formaggi nelle antiche cantine della Trappa) e una dedicata alla filosofia ecomuseale in senso stretto.
«Circa duecento anni dopo - conclude Pidello - vogliamo ridare corpo allutopia di Gregorio Ambrosetti e impegnarci per un nuovo sviluppo locale che sappia liberare nuove forme di microeconomia. Non vogliamo, vale a dire, conservare il passato ma piuttosto costruire un futuro dove il recupero di competenze tradizioni, mestieri abbia invece un ruolo importante. Limpegno è attivo, visto che, sullammontare degli investimenti, 200 mila euro li ha messi la stessa Associazione, accendendo un apposito mutuo che ci impegna per una rata di circa 15 mila euro annui, circa un terzo dei quali derivanti dalle attività che abbiamo saputo realizzare in questi anni».
16 dicembre 2009