Sotto due metri di neve, salvato
(8 feb) E’ stato estratto vivo dalla slavina che lo ha investito e trascinato lungo un canalone per trecento metri, sotto la punta del Rusca, a destra del colle del Croso, in alta Valle del Cervo. E’ rimasto più di mezz’ora sotto due metri di neve. Non aveva con sé l’Arva, l’apparecchio che ne avrebbe potuto segnalare la presenza nel cuore della slavina. A individuarlo ci ha così pensato Zeus, un abile cane da valanga del Soccorso alpino, di razza border collie, che ha segnalato al suo conduttore, abbaiando e cominciando a scavare in modo forsennato con le zampe, il punto esatto in cui si trovava il corpo sommerso dalla massa di neve. E’ stato così tratto in salvo uno sci alpinista di Rivarolo, Rinaldo Sartore, 50 anni, conosciuto nel Canavese come esperto di montagna, che è stato portato in elicottero in ospedale a Biella e ricoverato in osservazione. Le sue condizioni sono buone anche se è stato trattenuto per essere sottoposto a tutti gli esami di rito. E’ stato estratto vivo dalla slavina che lo ha investito e trascinato lungo un canalone per trecento metri, sotto la punta del Rusca, a destra del colle del Croso, in alta Valle del Cervo. E’ rimasto più di mezz’ora sotto due metri di neve. Non aveva con sé l’Arva, l’apparecchio che ne avrebbe potuto segnalare la presenza nel cuore della slavina. A individuarlo ci ha così pensato Zeus, un abile cane da valanga del Soccorso alpino, di razza border collie, che ha segnalato al suo conduttore, abbaiando e cominciando a scavare in modo forsennato con le zampe, il punto esatto in cui si trovava il corpo sommerso dalla massa di neve. E’ stato così tratto in salvo uno sci alpinista di Rivarolo, Rinaldo Sartore, 50 anni, conosciuto nel Canavese come esperto di montagna, che è stato portato in elicottero in ospedale a Biella e ricoverato in osservazione. Le sue condizioni sono buone anche se è stato trattenuto per essere sottoposto a tutti gli esami di rito.
L’incidente è avvenuto sabato intorno alle 13 a quota 1800 metri. Lo sci alpinista stava scendendo dalla cima del Bo insieme a un amico. E’ stato probabilmente il passaggio degli sci a provocare il distacco della massa di neve, larga una ventina di metri (tanto quanto il canalone in cui si è infilata) e lunga un centinaio, che ha travolto il cinquantenne di Rivarolo e lo ha trascinato per trecento metri.
Nel fine settimana il Soccorso alpino era stato chiaro: il pericolo valanghe, per gli amanti del fuoripista, era marcato, di grado 3 su una scala che arriva a 5. «Nei giorni scorsi il vento ha formato parecchi accumuli. Basta poco a farli venire giù, bisogna fare molta attenzione...», spiega Martino Borrione, responsabile per Biella del Soccorso alpino, che ha coordinato i soccorsi dalla base allestita a Piedicavallo.
A dare l’allarme è stato l’amico dello sci alpinista, che ha evitato la slavina in quanto in quel momento si trovava più a monte. Non c’era campo per il cellulare. L’escursionista è così dovuto scendere quasi fino a valle per riuscire a telefonare al “118”. La macchina dei soccorsi si è messa subito in moto. Da Piedicavallo si era già messa in marcia una squadra composta da diciotto esperti del Soccorso alpino quando l’elicottero del “118” della base di Borgosesia, pilotato dal biellese Massimo Tassan, ha raggiunto la zona dell’incidente. Sull’apparecchio c’erano anche il medico Pier Paolo Agnello, il tecnico del Soccorso alpino Andrea Aglietti, il tecnico di volo Luciano Allegri, e la guida alpina Lucio Trucco di Valtournenche che, in simbiosi con il suo cane, Zeus, splendido border collie di nove anni, è riuscito a individuare in mezzo a quell’ammasso di neve, in apparenza senza punti di riferimento, l’escursionista disperso.
«La situazione era parecchio critica - spiega Lucio Trucco -, c’era da fare in fretta. Quando Zeus mi ha indicato il punto in cui poteva trovarsi il corpo, ho utilizzato l’apposita sonda e l’ho individuato subito dopo, un paio di metri più sotto. Ci siamo messi tutti a scavare e in breve abbiamo raggiunto lo sci alpinista che è stato “medicalizzato”, caricato sull’elicottero e portato a valle...».
8 febbrario 2010