Attraverso le E-mail esca prosciugano i conti correnti

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(15 mar) Attraverso l’invio di finte mail provenienti in apparenza da Poste Italiane o da innumerevoli banche, riuscivano a procurarsi i codici di accesso relativi a conti correnti o carte di credito di ignari cittadini che, nel volgere di pochi secondi, se li vedevano prosciugare. In tutto, i truffatori della rete, sono riusciti a intascarsi più di un milione di euro. Attraverso l’invio di finte mail provenienti in apparenza da Poste Italiane o da innumerevoli banche, riuscivano a procurarsi i codici di accesso relativi a conti correnti o carte di credito di ignari cittadini che, nel volgere di pochi secondi, se li vedevano prosciugare. In tutto, i truffatori della rete, sono riusciti a intascarsi più di un milione di euro. L’operazione, denominata “Iktu’s”, dal greco pesca, è stata condotta dalla Polizia postale di Perugia e ha portato all’emissione di 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di dieci rumeni, tre italiani e quattro egiziani. Sono invece addirittura 47 gli indagati a piede libero. I provvedimenti sono stati disposti dal gip su richiesta del pm Giuliano Mignini. Associazione per delinquere finalizzata a intrusione informatica, truffa, falsificazione di documenti, furto e detenzione abusiva di codici di accesso, sono i reati contestati a vario titolo. Attraverso operazioni di phishing - è stato riferito - sono stati colpiti centinaia di utenti, alcuni dei quali anche nel Biellese. La presunta organizzazione operava prevalentemente tra Lombardia e Piemonte e gran parte dei proventi illeciti venivano trasferiti in Romania (dove sono in corso di esecuzione sei ordinanze). Nove gli arresti eseguiti invece dalla Polizia postale di Perugia a Milano, Novara e Padova. Due sono i ricercati. Le indagini sono state avviate nell’aprile dello scorso anno a seguito di una denuncia presentata per una somma di denaro risultata depositata in modo fraudolento su una carta Postepay. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i presunti truffatori inviavano migliaia e migliaia di E-mail apparentemente provenienti da Poste Italiane o da un numero non ben definito di banche, chiedendo ai correntisti di collegarsi a un link che li dirottava verso siti Internet risultati identici agli originali, ma creati per procurarsi login e password relativi ai conti correnti o alle carte degli ignari correntisti. Dopo accessi abusivi nei sistemi di home banking, i conti venivano prosciugati. Tutte le E-mail presentavano una intestazione ingannevole poiché solo in modo apparente provenienti dai siti di Poste Italiane oppure degli istituti bancari. Dall’indagine è emerso che il denaro veniva fatto transitare o in altri conti aperti da teste di legno dell’organizzazione (gran parte degli indagati a piede libero) e subito dopo chiusi, oppure su carte Postepay che venivano utilizzate o per ricariche telefoniche poi vendute a un prezzo più basso. Gran parte dei presunti guadagni illeciti venivano trasferiti in Romania dove, secondo la Polposta, risiede la mente dell’organizzazione. All’operazione hanno collaborato agenti della Polposta dei compartimenti di Lombardia, Piemonte e Veneto, nonché l’Interpol e la polizia romena per quanto riguarda gli arresti in quel Paese. Carte Postepay, telefoni cellulari, sim card, pc e vari documenti sono stati sequestrati nel corso delle numerose perquisizioni.

15 marzo 2010

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