Suicidio Santangelo: la guardia va assolta

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(17 mar) Al processo contro l’agente di Polizia penitenziaria accusato di omicidio colposo in relazione alla morte di Emiliano Santangelo, il giovane di Carema che si era ucciso in una cella del carcere di viale dei Tigli due mesi dopo aver assassinato la cossatese Deborah Rizzato che aveva perseguitato per anni, il pubblico ministero, Mariaserena Iozzo ha chiesto l’assoluzione dell’imputato con formula piena “per non aver commesso il fatto”.
Al processo contro l’agente di Polizia penitenziaria accusato di omicidio colposo in relazione alla morte di Emiliano Santangelo, il giovane di Carema che si era ucciso in una cella del carcere di viale dei Tigli due mesi dopo aver assassinato la cossatese Deborah Rizzato che aveva perseguitato per anni, il pubblico ministero, Mariaserena Iozzo ha chiesto l’assoluzione dell’imputato con formula piena “per non aver commesso il fatto”.
Al termine della requisitoria la rappresentante dell’accusa, ha poi fatto istanza affinché vengano trasmessi gli atti nuovamente alla Procura in modo da valutare la posizione dell’ex direttrice della casa circondariale (Costantino). Secondo la pubblica accusa i superiori avrebbero dovuto fornire all’imputato in modo preciso tutte le delucidazioni e le direttive del caso al fine che potesse svolgere al meglio il proprio lavoro.
17 marzo 2010

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