Giovane muore di infarto sul posto di lavoro

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(14 giu) Se n’è andato stroncato da un infarto, durante un turno di lavoro in fabbrica, che gli serviva per aiutare i familiari, qui e dall’altra parte dell’Oceano.
Il cuore di Dante Eris Volquez Jimenez (31 anni), da un ventennio residente in Italia e a Biella, ha smesso di battere nella notte tra giovedì e venerdì, per cause naturali.
Se n’è andato stroncato da un infarto, durante un turno di lavoro in fabbrica, che gli serviva per aiutare i familiari, qui e dall’altra parte dell’Oceano.
Il cuore di Dante Eris Volquez Jimenez (31 anni), da un ventennio residente in Italia e a Biella, ha smesso di battere nella notte tra giovedì e venerdì, per cause naturali.
Il giovane lascia un fratello e la madre, sotto il Mucrone, oltre a familiari e parenti nel paese caraibico. “Ed”, soprannome con il quale era conosciuto da centinaia di amici che negli anni gli si erano affezionati, faceva l’operaio alla “Fin. ti” di via Maghetto a Mongrando.
A scoprire il suo corpo senza vita è stato un collega, probabilmente dopo qualche ora dall’arresto cardiaco. In azienda al momento della tragedia infatti c’erano pochi dipendenti. Inutili i soccorsi.
Le autorità non hanno ritenuto necessario eseguire l’autopsia. Dante Eris Volquez Jimenez deve essere crollato a terra, battendo la testa e morendo sul colpo. Dante Eris Volquez Jimenez è stato sepolto nel cimitero di Biella, campo M, sabato mattina. Erano presenti centinaia di ragazzi e di ragazze, chiamati da una notizia che sul web (evocative le foto-ricordo e i messaggi d’affetto sul sito “Facebook”) ha impazzato dalle prime ore di venerdì in un tam tam commovente e straziante. Alla cerimonia funebre del ragazzo c’erano la comunità dominicana, quella dei testimoni di Geova e di molti immigrati del Centro e Sud America. E poi i colleghi di lavoro e gli amici di famiglia, che hanno portato mazzi e corone di fiori. Un’umanità multietnica e internazionale, unita nel dolore profondo per la morte di un giovane vitale, allegro e generoso.
Dante Eris Volquez Jimenez era un grande intenditore e appassionato di pallacanestro, che seguiva da sempre: tanto la Pallacanestro Biella quanto le squadre americane dell’Nba. Sportivo praticante, faceva sollevamento pesi oltre a giocare nei campetti del Biellese. L’altro giorno c’erano tutti gli amici e i conoscenti dei playground della zona, dove da anni il giovane giocava sia in estate sia in inverno. Tante le lacrime e gli sguardi persi nel vuoto per i presenti alla cerimonia, in ragione di un lutto che ha dell’incredibile, come ogni morte di un giovane nel fiore degli anni, con un fisico atletico e lo stile di vita irreprensibile. «Non fumava, non beveva. Era lo specchio della salute. Com’è stato possibile?» prova a chiedersi Anil Milli, amico fraterno e simbolo di una comunità colpita da una tragedia. Angosciati, durante la cerimonia, la madre e il fratello, che hanno ricevuto la solidarietà e le manifestazioni d’affetto di tanti, tra l’impotenza e lo sgomento generali. Una persona durante la cerimonia s’è sentita poco bene ed è stata soccorsa. Molti i momenti tristi, dal corteo che ha seguito la bara all’interramento della cassa in un silenzio gonfio di amarezza e disperazione.

14 giugno 2010

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