Processo per la rapina alle Poste di Oropa

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(3 ott) Si svolgerà domattina l’udienza preliminare per la rapina avvenuta ai danni dell’ufficio postale di Oropa il 16 giugno 2009. Tra gli imputati c’è anche Pierantonio Coda Zabetta, il salumiere del Favaro che avrebbe fatto da basista ai tre presunti rapinatori, i fratelli Fabrizio e Giuseppe Pepe, di 31 e 49 anni, di Senago, e il milanese Leonardo Scuro. Il biellese ha scelto il rito abbreviato. Le indagini sulla rapina avevano subito una decisiva svolta con l’arresto proprio del salumiere del Favaro che una ventina di giorni dopo quel colpo aveva cercato di rapinare una coppia di camperisti in sosta col loro automezzo nel piazzale nei pressi della stazione della funivia, alla fine della pista da sci “Busancano”. Gli investigatori avevano subito collegato Coda Zabetta alla rapina ai danni delle Poste, non per aver partecipato al colpo, bensì per aver aiutato i tre banditi a scappare lungo una delle strade sterrate che si biforcano dal Tracciolino. (3 ott) Si svolgerà domattina l’udienza preliminare per la rapina avvenuta ai danni dell’ufficio postale di Oropa il 16 giugno 2009. Tra gli imputati c’è anche Pierantonio Coda Zabetta, il salumiere del Favaro che avrebbe fatto da basista ai tre presunti rapinatori, i fratelli Fabrizio e Giuseppe Pepe, di 31 e 49 anni, di Senago, e il milanese Leonardo Scuro. Il biellese ha scelto il rito abbreviato. Le indagini sulla rapina avevano subito una decisiva svolta con l’arresto proprio del salumiere del Favaro che una ventina di giorni dopo quel colpo aveva cercato di rapinare una coppia di camperisti in sosta col loro automezzo nel piazzale nei pressi della stazione della funivia, alla fine della pista da sci “Busancano”. Gli investigatori avevano subito collegato Coda Zabetta alla rapina ai danni delle Poste, non per aver partecipato al colpo, bensì per aver aiutato i tre banditi a scappare lungo una delle strade sterrate che si biforcano dal Tracciolino. Della banda facevano parte anche tre donne, tutte a loro volta denunciate: Tania T., di Gattico, ex compagna del salumiere, che avrebbe svolto con lui una serie di sopralluoghi a Oropa prima del colpo, e due ragazze che risiedono in provincia di Milano, Angelica G., e Deborah G., che avrebbero favorito la latitanza di Leonardo Scuro. Il bottino della rapina era stato modesto: circa 3000 euro o poco più tra denaro contante e valori bollati. Tutti e tre i banditi sono entrati nel piccolo ufficio postale che si trova tra il ristorante Coda e la galleria San Pietro. In quel momento era presente la sola impiegata. Il primo a entrare è stato un giovane con il volto in parte coperto da un foulard, alto uno e ottanta e dalla corporatura media. Indossava una t-shirt bianca e un paio di jeans. «Dammi tutti i soldi e non fare scherzi...», ha intimato all’impiegata. Poi ha scavalcato il bancone e si è diretto verso la cassa dalla quale ha prelevato tutti i soldi. Nel frattempo sono entrati altri due banditi, entrambi giovani, con i volti in parte travisati e di statura inferiore al primo. Dopo aver preso i soldi, i tre se la sono svignata.

3 ottobre 2010

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