Biella set? Occasione persa
(20 dic) «Il bilancio finale è positivo. La produzione del film è rimasta soddisfatta di Biella, dei biellesi, dellaccoglienza e della disponibilità dellamministrazione comunale e, in primis, del sindaco Dino Gentile e dellassessore al Turismo Andrea Gibello, che si sono dimostrati validi interlocutori. Anche io sono soddisfatto, ma non posso nascondere lamarezza per alcune cose che sono successe: le polemiche gratuite sui giornali sui soldi buttati via, linterrogazione comunale, le tante persone che mi fermavano per strada e si lamentavano perché, per colpa mia, non trovavano parcheggio o perché le strade erano state temporaneamente chiuse per permettere i ciak».
A poco più di due settimane dalla fine delle riprese in città del nuovo film di Ricky Tognazzi, "Tutta colpa della musica", Nicola Burgay tira le somme dellavventura cinematografica biellese. «Il bilancio finale è positivo. La produzione del film è rimasta soddisfatta di Biella, dei biellesi, dellaccoglienza e della disponibilità dellamministrazione comunale e, in primis, del sindaco Dino Gentile e dellassessore al Turismo Andrea Gibello, che si sono dimostrati validi interlocutori. Anche io sono soddisfatto, ma non posso nascondere lamarezza per alcune cose che sono successe: le polemiche gratuite sui giornali sui soldi buttati via, linterrogazione comunale, le tante persone che mi fermavano per strada e si lamentavano perché, per colpa mia, non trovavano parcheggio o perché le strade erano state temporaneamente chiuse per permettere i ciak».
A poco più di due settimane dalla fine delle riprese in città del nuovo film di Ricky Tognazzi, "Tutta colpa della musica", Nicola Burgay tira le somme dellavventura cinematografica biellese.
«Quella produzione - dice - è arrivata a Biella grazie al mio interessamento, su invito del mio amico Dino Gentile, che voleva fare qualcosa per la sua, la nostra, città. Quel film sarebbe potuto venire a Telecittà (a San Giusto Canavese, ndr), invece lho portato nel Biellese, dove sarebbe dovuto essere - nelle intenzioni - il primo di tante possibili produzioni, tra fiction e lungometraggi». Ora, però, lambizioso progetto che vorrebbe trasformare il capoluogo laniero in una nuova capitale del cinema sembra registrare una battuta darresto. «Anche se la città, nel suo complesso, ha reagito bene - commenta Nicola Burgay - i biellesi non hanno capito le potenzialità di questa operazione. In particolare, da imprenditore, sono rimasto stupito e deluso dal fatto che il tessuto dellimprenditoria locale non abbia colto limportanza delloccasione: sponsorizzare un film significa avere un ritorno, in termini di immagine, che va oltre i confini della provincia, significa poter mostrare il proprio brand sul grande schermo e portarlo nelle case degli italiani attraverso il successivo passaggio televisivo. Invece, a parte i soliti lungimiranti Lauretana e Angelico, che si sono subito detti disponibili a sponsorizzare la produzione, la reazione degli altri imprenditori non è stata quella sperata. Anzi, in qualche caso (e si tratta di nomi di spicco dellindustria tessile biellese) non cè nemmeno stato linteresse a conoscere il progetto e i termini della collaborazione. Stando così le cose - conclude - mi chiedo che senso abbia andare avanti».
Burgay fa dunque un passo indietro, ma non chiude del tutto la porta. «Personalmente - afferma - non credo che mi muoverò ulteriormente, come singolo, per portare a Biella altre produzioni, ma se mi chiamassero cinque o sei imprenditori biellesi con lintenzione di fare qualcosa per la città, allora il discorso cambierebbe, eccome».
Vista lassenza, per ora, della cordata imprenditoriale, Burgay ha già detto di no a un nuovo progetto: «Una casa di produzione di Roma - spiega - sta per iniziare le riprese di un film con un cast stellare, e Biella sarebbe potuta essere la location ideale. Io, però, non me la sono sentita di accettare. Se Biella ospiterà anche questo nuovo progetto, non sarà mio il merito. Anzi, la colpa».
Lara Bertolazzi
bertolazzi@primabiella.it
20 dicembre 2010