Addio ai consorzi sociali

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(17 gen) Non c’è solo la riforma del sistema sanitario piemontese ad agitare le acque della politica regionale piemontese. L’altra grande partita che si sta giocando a Torino è legata al futuro dei consorzi socio assistenziali. Che nel Biellese sono due, Iris e Cissabo. «La bozza della giunta regionale - dice il consigliere del Pd Wilmer Ronzani -, nella quale viene affrontato il problema del futuro dei Consorzi socio assistenziali e soprattutto della gestione dei servizi sociali in Piemonte, non può che destare preoccupazione ed allarme». Non c’è solo la riforma del sistema sanitario piemontese ad agitare le acque della politica regionale piemontese. L’altra grande partita che si sta giocando a Torino è legata al futuro dei consorzi socio assistenziali. Che nel Biellese sono due, Iris e Cissabo. «La bozza della giunta regionale - dice il consigliere del Pd Wilmer Ronzani -, nella quale viene affrontato il problema del futuro dei Consorzi socio assistenziali e soprattutto della gestione dei servizi sociali in Piemonte, non può che destare preoccupazione ed allarme».

I principi della riforma. L’idea di fondo è quella di chiudere l’esperienza dei Consorzi, per trasferire questa competenza in capo alle Asl, per poi riportarla in capo alle Unioni dei Comuni. «Un pasticcio - secondo Ronzani - che è il segno più evidente dello stato di confusione che regna sulla questione. Pensare di riportare, per un periodo più o meno lungo, la competenza in capo alle Asl, fingendo di non vedere o di non sapere che essa venne, a suo tempo, trasferita proprio dalle Asl ai Consorzi, a seguito del fallimento della gestione da parte delle Asl, è un non senso».

La conferma di Leardi. A sottolineare come sia questa la linea della Regione è il consigliere del Pdl Lorenzo Leardi. «L’idea che si sta discutendo - spiega - è proprio questa. Domani avremo un incontro di maggioranza in cui ci verranno spiegate le linee che saranno seguite nei prossimi mesi. So che c’è un confronto continuo tra l’assessore alla sanità Caterina Ferrero e il presidente Roberto Cota per arrivare a capo della situazione».

Il ruolo dei sindaci. In merito a questa delibera Ronzani, che contesta la scelta della giunta, tira in ballo i sindaci. «Il fatto che sia un non senso - aggiunge - lo capiscono molto bene i sindaci del nostro territorio, che hanno più volte espresso la loro contrarietà allo scioglimento dei consorzi; così come lo capiscono gli altri amministratori piemontesi che chiedono alla giunta di affrontare la questione, evitando soluzioni organizzative che pagheranno per primi i cittadini, come è emerso in occasione del Consiglio regionale aperto richiesto dal Pd. Ancora più assurdo è il fatto che alla gestione dei servizi socio-assistenziali da parte delle Asl dovrebbe subentrare la gestione da parte dell’Unione dei Comuni, aggiungendo confusione a confusione ed incertezza ad incertezza».

17 gennaio 2011

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