Caldesi Catlin-a e Delmastro Babi

Caldesi Catlin-a e Delmastro Babi
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(10 mar) Risate, poesia, momenti di assoluta serietà, emozioni e pensieri commoventi, canzoni e ritornelli che si ricordano e si canticchiano tornando a casa: da ventisette anni Beppe Pellitteri sa pizzicare tutte le corde del pubblico biellese e lo fa con uno spettacolo, il Processo al Babi (nella foto), che non è un banale “rogo del Carnevale” ma un delizioso estratto di vita biellese dov'è difficile stabilire il confine tra satira e realtà dei fatti. Martedì sera, al teatro Sociale, Pellitteri ha iniziato il suo spettacolo con un omaggio poetico alle donne in occasione dell'8 marzo e poi si è subito rivolto al sindaco di Biella Dino Gentile, in prima fila insieme all'assessore alle Manifestazioni Massimiliano Gaggino, facendo leva sulle vicissitudini di Palazzo Oropa e sugli insulti che volano tra i banchi di maggioranza e di minoranza durante i consigli comunali per proporre uno scambio per il prossimo anno: «Noi andremo al consiglio comunale e voi verrete qui sul palco: il Gipin potrebbe impersonarlo Gabriele Mello Rella, la Catlin-a Livia Caldesi, e il Babi? Ma il Babi ce l'hai, è un vero pollo d'allevamento, è Andrea Delmastro!».
Risate, poesia, momenti di assoluta serietà, emozioni e pensieri commoventi, canzoni e ritornelli che si ricordano e si canticchiano tornando a casa: da ventisette anni Beppe Pellitteri sa pizzicare tutte le corde del pubblico biellese e lo fa con uno spettacolo, il Processo al Babi (nella foto), che non è un banale “rogo del Carnevale” ma un delizioso estratto di vita biellese dov'è difficile stabilire il confine tra satira e realtà dei fatti. Martedì sera, al teatro Sociale, Pellitteri ha iniziato il suo spettacolo con un omaggio poetico alle donne in occasione dell'8 marzo e poi si è subito rivolto al sindaco di Biella Dino Gentile, in prima fila insieme all'assessore alle Manifestazioni Massimiliano Gaggino, facendo leva sulle vicissitudini di Palazzo Oropa e sugli insulti che volano tra i banchi di maggioranza e di minoranza durante i consigli comunali per proporre uno scambio per il prossimo anno: «Noi andremo al consiglio comunale e voi verrete qui sul palco: il Gipin potrebbe impersonarlo Gabriele Mello Rella, la Catlin-a Livia Caldesi, e il Babi? Ma il Babi ce l'hai, è un vero pollo d'allevamento, è Andrea Delmastro!».

La satira. E poi tra un Rey che con una pedata se ne va alla Biverbanca e la richiesta di un nuovo ospedale che sia biellese e non una dépendance di quello di Novara si è aperto il sipario sul processo al Babi, accusato di adescamento e di atti osceni in luogo pubblico nei confronti della povera Catlin-a di Camandona la quale ritiene di formare, insieme al suo Gipin, la perfetta “famija 'd 'na vira”. Un'affermazione che ha scatenato una risata del Babi che ha invitato il Gipin a visitare il sito Internet www.cornabieleisi.it, perché Biella non è per nulla il trionfo delle “famiglie di una volta”. Accusato dal Gipin di aver tirato fuori “l'artiglieria” davanti alla Catlin-a il Babi ha detto (dopo aver chiesto una consulenza a Ghedini) che il colpevole è il Gipin perché è lui l'utilizzatore finale della Catlin-a. Pare, tra l'altro, che qualcuno abbia telefonato ai Carabinieri di Camandona per indicare il Babi come il nipote di Gheddafi.

Commozione. Il pubblico commosso si è poi alzato in piedi per applaudire la canzone dedicata all'Unità d'Italia e al tricolore formato dai cartelli verde-bianco-rosso riportanti le scritte: Lumbardia is not Italy, Piemunt is not Italy, Toscana is not Italy, Er Lazio is not Italy, Sardinia is not Italy e così via, prendendo spunto dallo slogan della maglietta indossata dall'assessore Vanna Milani: “Puglia is not Italy”. Sulla Padania e sulla Lega Nord ha poi rincarato la dose il nuovo personaggio del processo, Mariùn Siletti di Mongrando, lamentando l'introduzione da parte della Provincia di Biella della tassa sui passi carrai.
Il Gipin ha cantato alla sua amata Biella: «Ora sono prati e fiori, un tempo ciminiere, era meglio ieri col canto dei telai, eri più vera tu. La prima cosa bella che ho avuto dalla vita era la tua fierezza, nel mondo eri una stella, ora sei un po' sbiadita, ma torneremo grandi ancora su». Alla fine il Babi non è riuscito a salvarsi dal rogo e chi si è perso lo spettacolo potrà vederlo sabato su Retebiella TV.
Francesca Fossati

10 marzo 2001

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