Per gli insulti a uno studente oscurata una pagina di Facebook

(5 apr) Gli insulti e le frasi di scherno al compagno di scuola, sono costati loscuramento di una pagina di Facebook da parte della Polizia postale, una bella ramanzina ai ragazzini coinvolti e il rischio che i loro genitori vengano citati a livello di giustizia civile da quelli del ragazzo preso di mira, con la pretesa di un risarcimento dei danni patiti dal loro figlio. Tutto è cominciato da quella che era apparsa come una goliardata: la pubblicazione, da parte di un ragazzo di 13 anni di una scuola media del Biellese orientale, di una foto sul suo profilo Facebook che lo ritraeva in piedi sulla scrivania dellinsegnante nel momento in cui lei era girata ed era impegnata a scrivere alla lavagna. La foto, scattata da un altro alunno che si trovava in fondo allaula, riprendeva anche altri adolescenti divertiti dallo scherzo del compagno. (5 apr) Gli insulti e le frasi di scherno al compagno di scuola, sono costati loscuramento di una pagina di Facebook da parte della Polizia postale, una bella ramanzina ai ragazzini coinvolti e il rischio che i loro genitori vengano citati a livello di giustizia civile da quelli del ragazzo preso di mira, con la pretesa di un risarcimento dei danni patiti dal loro figlio. Tutto è cominciato da quella che era apparsa come una goliardata: la pubblicazione, da parte di un ragazzo di 13 anni di una scuola media del Biellese orientale, di una foto sul suo profilo Facebook che lo ritraeva in piedi sulla scrivania dellinsegnante nel momento in cui lei era girata ed era impegnata a scrivere alla lavagna. La foto, scattata da un altro alunno che si trovava in fondo allaula, riprendeva anche altri adolescenti divertiti dallo scherzo del compagno.
Tra questi alunni figurava inoltre, in primo piano, un altro ragazzino che sarebbe spesso destinatario di battute di scherno da parte dei compagni. La foto della goliardata pubblicata su Facebook, ha comunque suscitato lilarità di tutta la classe. Tra i numerosi commenti pubblicati, figuravano però anche diversi insulti ed epiteti coloriti allindirizzo del compagno di classe ritratto in primo piano, commenti che si sono susseguiti per tutto il giorno. Quando i genitori del ragazzo deriso sono venuti a conoscenza della situazione, si sono rivolti prima alla direzione scolastica e in un secondo momento alla Polizia Postale di Biella per denunciare laccaduto.
Gli agenti della Postale hanno subito iniziato gli accertamenti su Facebook. Sono stati contattati anche i genitori degli alunni coinvolti. Alla fine le pagine incriminate sono state oscurate.
«Non è un episodio isolato - spiega il commissario capo Damiano Risi, portavoce della Questurta -: nellultimo periodo la Polizia postale è stata chiamata a intervenire per situazioni simili che si sono verificate tra gli studenti di altre due scuole medie del Biellese orientale».
Il commissario Risi prende spunto dal caso appena descritto per evidenziare «come questi fatti non possono essere sminuiti come semplici ragazzate. Sebbene gli alunni coinvolti non siano penalmente imputabili avendo meno di 14 anni, sono sempre configurabili provvedimenti disciplinari da parte delle scuole nonché responsabilità civili a carico dei genitori dei ragazzi autori di commenti denigratori.
5 aprile 2011