Mana: L'accoglienza è un dovere.

Mana: L'accoglienza è un dovere.
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(29 apr) Gioia di stare insieme e accoglienza (a tutti anche agli extracomunitari) sono state le parole chiave della giornata di Muzzano 2011: circa 2000 ragazzi di tutta la diocesi hanno partecipato all’incontro con il vescovo Gabriele Mana.
Il tema della giornata era duplice. Da una parte la festa con Gesù ricordando le nozze di Cana e il miracolo dell’acqua trasformata in vino, dall’altra lo stare insieme come ha spiegato il vescovo: «Non come una fascina disordinata di legna o come un sacco di patate o di mele dove ne basta una guasta per rovinare tutto ma come fratelli con la fatica “storica” di unirsi nell’Italia e come cristiani capaci di essere cattolici cioè universali aperti a tutti e non indifferenti alla vergogna dell’Europa che affonda nel Mediterraneo».
Gioia di stare insieme e accoglienza (a tutti anche agli extracomunitari) sono state le parole chiave della giornata di Muzzano 2011: circa 2000 ragazzi di tutta la diocesi hanno partecipato all’incontro con il vescovo Gabriele Mana. Il tema della giornata era duplice. Da una parte la festa con Gesù ricordando le nozze di Cana e il miracolo dell’acqua trasformata in vino, dall’altra lo stare insieme come ha spiegato il vescovo: «Non come una fascina disordinata di legna o come un sacco di patate o di mele dove ne basta una guasta per rovinare tutto ma come fratelli con la fatica “storica” di unirsi nell’Italia e come cristiani capaci di essere cattolici cioè universali aperti a tutti e non indifferenti alla vergogna dell’Europa che affonda nel Mediterraneo».

Spirito della giornata. Il messaggio lanciato era: “Sono contento che tu ci sei” e ognuno era chiamato a rispondere a sua volta: “E io sono contento che ci sei tu!” . Il vescovo ha invitato a rivolgere la frase a tutti: agli amici, ai genitori, agli insegnanti al ritorno a scuola (e qui subito c’è stato un coro di “no”) e appunto anche agli immigrati… Quindi i ragazzi hanno rinnovato le promesse battesimali, urlando il loro “Rinuncio” al razzismo e al male in tutte le forme e il loro “Credo” a Dio e a un mondo dove Gesù dà significato e pregnanza alla vita quotidiana che diventa gioiosa.

La festa. E’ iniziata fin dal mattino quando i circa 1975 ragazzi sono arrivati con i loro animatori e i loro sacerdoti dalle varie parrocchie biellesi: tanti, considerando la giornata incerta e le lunghe vacanze che hanno portato molti fuori città.
In mezzo ai ragazzi radunati nel grande campo di Muzzano si notavano Garibaldi con la sua camicia rossa e altri personaggi rappresentanti degli Stati italiani prima dell’Unità che hanno presentato il tema dei giochi preparati dagli animatori.

L’Unità. Nel pomeriggio infatti i ragazzi sono stati invitati a ricreare l’unità d’Italia percorrendo le varie tappe: la lotta tra lombardi e austriaci (che li assalivano con l’acqua), la breccia di Porta Pia (fatta di scatoloni da abbattere) per la presa di Roma, il passaggio nello stretto di Messina (un tunnel di scatoloni). In ogni prova si conquistavano dei biglietti colorati da usare per “riempire” le damigiane disegnate sul palco. Tutti hanno contribuito e alla fine l’Italia è diventata unita e tutti hanno cantato insieme compunti l’inno nazionale, guardando l’enorme bandiera tricolore appesa alle finestre dell’istituto salesiano e confezionata per l’occasione. Ma prima del canto ecco il “miracolo”: la grande damigiana d’acqua sul palco si è trasformata in vino perché la festa, se tutti gioiscono uniti nella fede in Cristo, continua fino alla prossima edizione 2012 che sarà la 25ª e almeno fino al 7 luglio quando verrà proposta per la prima volta un’edizione d’estate con la giornata dei centri estivi parrocchiali. Nella foto (Sarcì) un momento

29 aprile 2011

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