Il sindaco Gentile ritira le deleghe
(23 GIU) Ora nessuno, nel centrodestra, si nasconde dietro a un dito e la parola crisi non è più tabù. Quanto accaduto martedì, con labbandono dellaula da parte di alcuni consiglieri che fanno capo alla corrente di Pier Giorgio Fava, e la conseguente bocciatura della delibera inerente allentrata in vigore della tassa di soggiorno a partire dal 1° luglio, ha lasciato i segni. Ora nessuno, nel centrodestra, si nasconde dietro a un dito e la parola crisi non è più tabù. Quanto accaduto martedì, con labbandono dellaula da parte di alcuni consiglieri che fanno capo alla corrente di Pier Giorgio Fava, e la conseguente bocciatura della delibera inerente allentrata in vigore della tassa di soggiorno a partire dal 1° luglio, ha lasciato i segni. Tanto che già martedì sera, mentre si allontanava dal cortile della Provincia, dove si era tenuto il consiglio comunale per lindisponibilità di Palazzo Oropa, il sindaco Dino Gentile annunciava «di aver avocato a sè tutte le deleghe degli assessori in attesa di un confronto serrato allinterno del Pdl». Il ricatto di una corrente, dunque, se da una parte ha causato la mancata approvazione della tassa di soggiorno, dallaltra ha portato alla immediata reazione del primo cittadino che, con un atto di forza, non si è fatto intimidire e ha preso in mano le redini della città dimostrando polso e intransigenza. Anche se la figuraccia per lennesimo pasticcio allinterno del centrodestra non si cancellerà facilmente e gli applausi levatisi dai banchi dellopposizione per lesito della votazione faranno male ancora a lungo.
Gli scenari. Già dopo il consiglio comunale, a caldo, il primo cittadino ha dimostrato di avere le idee chiare, supportato dai suoi assessori più fedeli, da Gabriele Mello Rella a Andrea Delmastro, con cui ha avuto una fitta conversazione. «Ora basta - ha sussurrato prima di salire in auto -, è tempo che i sindaci facciano i sindaci e che i partiti si occupino di politica. E impensabile essere ostaggi delle correnti. Da oggi si cambia registro. Sento di avere lappoggio dellanima candida del Pdl e della Lega che si è dimostrata un alleato fedele. Andrò avanti fino in fondo su questa strada». Pare che Gentile sia intenzionato anche a proporre una revisione forte dei ruoli in alcune partecipate. A chiedere la testa di alcuni, insomma. Nel mirino del primo cittadino di Biella ci sarebbe, ad esempio, il neopresidente dellAtl Gabriele Martinazzo reo di essersi opposto pubblicamente e con toni forti alla tassa di soggiorno. Oltre a Martinazzo anche un altro presidente, scelto da Pier Giorgio Fava, potrebbe avere le ore contate: si tratta di Silvio Belletti, a capo di Seab (la società che gestisce la raccolta dei rifiuti). Destino incerto, dopo quanto accaduto martedì, anche per tre assessori che fanno capo alla corrente Faviana allinterno del Pdl. Caterina Giachino, Roberto Pella e Massimiliano Gaggino al momento rimangono assessori senza deleghe, ma in futuro il loro destino appare quantomai incerto.
«Governo almeno un altro anno». E la frase che Gentile ha pronunciato dal finestrino della sua auto prima di lasciare la Provincia. «Fino a quando non porterò un documento di bilancio potrò rimanere al mio posto e ho tempo fino a giugno 2012. O si raggiungerà un accordo in cui avrò le mani libere dalle correnti, per arrivare a fine legislatura, o tra un anno lascerò e il centrodestra si dovrà cercare un altro sindaco... Fino a lunedì sera tutti concordavano sulla tassa, non so cosa sia successo durante la notte ma abbiamo continuato per la nostra strada anche se non avevamo i numeri, andando incontro a una figuraccia. Ma non ho più intenzione di cedere a ricatti da parte di nessuno. Ho buoni rapporti con Roberto Simonetti ma non tollererò più entrate in scivolata da parte di qualche assessore provinciale su questioni che sono inerenti ai Comuni del Biellese. E ora di cambiare registro e trasformare questo momento buio in un nuovo inizio per dare impulso e slancio allattività politica della città». Infine una valutazione sul voto contrario di Uniti per Biella. «Hanno perso unoccasione, oggi ho dimostrato di non voler essere ostaggio delle correnti e di voler cambiare il modo di far politica a Biella. Proprio quello che mi avevano sempre chiesto loro...».
23 giugno 2011